Iris2 è la scommessa europea per “l’indipendenza” da Musk

di Agenzia Nova
21 Aprile 2025 10:30 Aggiornato: 21 Aprile 2025 10:30

La crescente dipendenza dell’Europa dai servizi satellitari, in particolare da Starlink di Elon Musk, solleva importanti interrogativi sulla sovranità digitale e sulla sicurezza delle comunicazioni. Starlink, con oltre 7.000 satelliti in orbita e piani di espansione, detiene una posizione quasi monopolistica nel settore delle comunicazioni satellitari, offrendo la copertura più estesa e prestazioni in costante miglioramento. Un fatto dimostrato dalla riduzione della latenza e l’aumento delle velocità di download in molti paesi europei. Tuttavia, la sua adozione è più marcata nei paesi con minore penetrazione della fibra ottica e una popolazione più distribuita nelle aree rurali.

Questa dipendenza comporta rischi strategici significativi, specialmente alla luce di un nuovo ordine mondiale ancora tutto da definire nel caos dell’inizio della seconda presidenza di Donald Trump. L’infrastruttura di Starlink è infatti interamente controllata da SpaceX, un’azienda privata statunitense, il che significa che i paesi europei rinunciano al controllo su una parte critica della loro infrastruttura digitale. Inoltre, affidarsi a un fornitore esterno espone l’Europa a vulnerabilità geopolitiche, come dimostrato da recenti episodi in cui le decisioni di Elon Musk hanno avuto un impatto diretto sulle operazioni militari ucraine. La gestione privata e imprevedibile di un’infrastruttura così strategica rappresenta un ulteriore elemento di fragilità. Per rispondere a questa situazione, l’Europa sta lavorando su diverse alternative. Nel breve termine, la Commissione europea sta valutando soluzioni come Govsatcom, una rete condivisa di capacità satellitare governativa, e l’utilizzo di operatori satellitari europei già esistenti come Eutelsat, Hispasat e Ses, oltre alla costellazione OneWeb.

Queste soluzioni, però, sono temporanee e non possono garantire la piena autonomia tecnologica. La risposta più ambiziosa dell’Europa è rappresentata dal progetto Iris2, che prevede la creazione di una costellazione di 290 satelliti in orbita bassa e media, con l’obiettivo di fornire servizi di comunicazione sicuri, garantire la connettività a banda larga e supportare applicazioni governative nei settori della sicurezza e della gestione delle crisi. Il progetto, con un budget di oltre 10 miliardi di euro e la partecipazione di importanti attori industriali europei, punta a rafforzare la sovranità digitale del continente e a offrire un’alternativa credibile a Starlink, anche grazie all’adozione di tecnologie avanzate come la crittografia quantistica. Nonostante le potenzialità, Iris deve affrontare sfide rilevanti, tra cui ritardi nei tempi di realizzazione e costi elevati, che potrebbero comprometterne la competitività rispetto a Starlink, già ampiamente diffuso e in continua espansione.

Inoltre, la concorrenza internazionale si fa sempre più intensa, con aziende come Amazon e Ast SpaceMobile pronte a entrare nel mercato europeo con proprie costellazioni satellitari. Oggi Starlink mantiene una posizione senz’altro dominante. E mentre l’Europa sta cercando di fare passi importanti verso lo sviluppo di alternative proprie, fino al lancio operativo di Iris2, previsto non prima del 2029, il continente continuerà a dipendere da fornitori esterni. Per garantire la propria autonomia strategica e la sicurezza delle comunicazioni, sarà fondamentale accelerare lo sviluppo di Iris2 e rafforzare l’impegno politico, economico verso il settore spaziale europeo, cercando soprattutto di rafforzare in vari modi le alleanze industriali europee secondo, specializzazione, qualità e affidabilità. Solo così l’Europa potrà ridurre la sua dipendenza e affermare la propria sovranità nello spazio.

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