Saper respirare per star bene

di Redazione ETI/Sheramy Tsai
16 Aprile 2025 16:41 Aggiornato: 16 Aprile 2025 16:41

Una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare e un’adeguata integrazione di vitamine sono pilastri consolidati del benessere. Tuttavia, un aspetto fondamentale, che scandisce ogni momento dell’esistenza, viene spesso ignorato: la respirazione. Tanto istintiva quanto sottovalutata, potrebbe rivelarsi il tassello mancante per conquistare una salute autentica e completa.

Respirare sembra un gesto scontato, eppure ogni giorno si ripete oltre 20.000 volte, innescando meccanismi fisiologici complessi. James Nestor, autore di Respiro: La nuova scienza di un’arte perduta, evidenzia come la qualità della respirazione condizioni ogni altro aspetto della salute: né dieta, né attività fisica, né genetica possono compensare una respirazione inefficace. Secondo Nestor e numerosi studiosi, circa il 90% delle persone respira in modo scorretto, con effetti che si riflettono su diverse condizioni contemporanee. Tecniche respiratorie adeguate, al contrario, possono contribuire ad alleviare disturbi come ansia, Adhd e asma.

OSSIGENO: LA LINFA VITALE DELLE CELLULE

L’ossigeno è indispensabile per la sopravvivenza e per il funzionamento cellulare. Durante l’inspirazione, raggiunge gli alveoli polmonari e, legandosi all’emoglobina nei globuli rossi, si diffonde in tutto l’organismo fino a nutrire trilioni di cellule. Tuttavia, in una respirazione normale solo il 25% dell’ossigeno disponibile viene effettivamente assorbito dai polmoni. Questo limite riflette un delicato equilibrio evolutivo, volto a prevenire eccessi o sprechi.

I livelli di ossigeno nel sangue dovrebbero attestarsi tra il 95% e il 100%, secondo le misurazioni del pulsossimetro, un dispositivo che misura la saturazione di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca. Valori inferiori al 90% possono indicare condizioni critiche, mentre il test dei gas arteriosi considera sani i valori tra 75 e 100 mm Hg. Una soglia sotto i 60 mm Hg è indicativa di ipossiemia. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, inalare ossigeno puro non migliora la salute in assenza di patologie specifiche. Il dottor Ronald Harper, neurobiologo alla University of California, Los Angeles, richiama uno studio che evidenzia come un eccesso di ossigeno possa provocare danni simili a un incendio interno. Il benessere non dipende quindi dalla quantità d’ossigeno inalato, bensì dalla capacità del corpo di utilizzarlo in modo equilibrato.

IL RUOLO SOTTOVALUTATO DELL’ANIDRIDE CARBONICA NELLA RESPIRAZIONE

Accanto all’ossigeno, l’anidride carbonica svolge un ruolo fondamentale. Secondo Nestor, è proprio la CO₂ a facilitare il rilascio dell’ossigeno dai globuli rossi verso i tessuti, sostenendo così la salute cellulare. L’iperventilazione, frequente negli stili di vita moderni, compromette questo equilibrio, favorendo l’accumulo di ossigeno e una riduzione della CO₂, con ripercussioni come l’ipertensione.

Per ripristinare l’equilibrio, Nestor propone una strategia controintuitiva: respirare meno. Ridurre la frequenza e il volume del respiro permette di ristabilire la proporzione tra ossigeno e anidride carbonica. Questo approccio richiede costanza e allenamento, al pari delle buone abitudini alimentari.

LA MECCANICA DELLA RESPIRAZIONE: IL DIAFRAMMA IN PRIMO PIANO

La respirazione non è solo un atto biochimico ma anche meccanico. Al centro del processo si trova il diaframma, muscolo a forma di cupola situato sotto polmoni e cuore. Durante l’inspirazione si contrae e si appiattisce, creando un vuoto che consente l’ingresso dell’aria; nell’espirazione si rilassa, tornando alla posizione iniziale e facilitando l’espulsione dell’aria. Questo movimento ritmico è fondamentale per lo scambio efficiente dei gas respiratori.

In presenza di disfunzioni del diaframma, frequenti tra le persone obese, la respirazione risulta compromessa, con sintomi come affanno, ridotta tolleranza all’attività fisica, disturbi del sonno e stanchezza. La respirazione diaframmatica – o addominale – si basa su atti respiratori profondi e consapevoli e consente di migliorare la funzione polmonare. Secondo la Johns Hopkins Medicine, si nasce respirando correttamente con il diaframma, ma con il tempo si tende a passare a una respirazione toracica più superficiale.

RESPIRAZIONE OTTIMALE E LE SUE CONNESSIONI SPIRITUALI

Nestor suggerisce un ritmo di 5,5 secondi per ogni inspirazione ed espirazione, pari a circa 5,5 respiri al minuto. Questo schema respiratorio si allinea ai ritmi naturali del corpo, con effetti benefici sulla salute. Secondo l’autore, tali modalità si riscontrano anche in pratiche spirituali antiche, dove la respirazione regolare accompagna preghiere o mantra.

Il respiro, infatti, può essere inteso come una forma di preghiera: molte tradizioni culturali avrebbero inconsapevolmente codificato, attraverso la recitazione ritmica, una respirazione ottimale. Uno studio pubblicato sul British Medical Journal conferma che pratiche come il rosario o i mantra yoga, con circa sei respiri al minuto, producono effetti psicologici positivi e benefici fisiologici misurabili.

RESPIRARE MEGLIO PER VIVERE MEGLIO

Per ottimizzare la respirazione è consigliabile privilegiare il respiro nasale, che filtra, riscalda e umidifica l’aria, rendendola più adatta ai polmoni. Un ritmo lento e regolare, con 5,5-6 respiri al minuto, permette un migliore scambio di gas e favorisce la calma mentale. Il respiro dovrebbe essere silenzioso e fluido, evitando sforzi o rumori che segnalano iperventilazione.

Coinvolgere il diaframma, piuttosto che il torace, aiuta a ottenere un respiro più profondo ed efficace. Anche la postura incide: mantenere il busto eretto, da seduti o in piedi, facilita l’espansione polmonare. Monitorare il proprio modo di respirare, correggerlo quando necessario e inserire nella routine quotidiana esercizi come la “respirazione a scatola” o la tecnica “4-7-8” — dove si inala per 4 secondi, si trattiene il respiro per 7 secondi e si espira per 8 secondi — può rafforzare il controllo del respiro e migliorare la salute generale.

Come ogni abilità, anche la respirazione consapevole richiede tempo e dedizione. Ma trasformare il modo di respirare può portare a benefici duraturi, profondi e trasversali, capaci di migliorare il benessere sia fisico che mentale.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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