Mulè: 2 per cento è il minimo per garantire protezione al Paese

di Agenzia Nova
15 Aprile 2025 10:26 Aggiornato: 15 Aprile 2025 15:27

Il 2 per cento per la spesa militare «significa circa 8 miliardi in più rispetto a quanto l’Italia spende oggi. Sembra una cifra enorme, ma va messa nel contesto: in un mondo in cui miliardi si muovono continuamente su ogni fronte – economico, energetico, digitale – questa spesa non è un lusso, è una necessità, si tratta di garantire la sicurezza e la libertà. Oggi, se l’Italia venisse attaccata sul piano cibernetico o militare, non sarebbe in grado di reggere l’urto. Quando parliamo di investimenti in difesa, quindi, parliamo anche di protezione delle infrastrutture civili. Un attacco informatico potrebbe mettere fuori uso ospedali, acquedotti, trasporti. La sicurezza non è un concetto astratto: è ciò che ci permette di vivere normalmente ogni giorno. La pace, per esistere, va difesa. Una casa senza antifurto non è sicura e lo stesso vale per un Paese senza un sistema di difesa credibile». Lo ha affermato Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, ospite ad Agorà, su Rai3.

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