Digiuno intermittente per il diabete tipo 2

di Redazione ETI/Sheramy Tsai
15 Marzo 2025 19:53 Aggiornato: 15 Marzo 2025 19:53

Uno studio recente ha rivelato che il digiuno intermittente potrebbe essere una soluzione più efficace dei farmaci tradizionali per il controllo della glicemia nei pazienti con diabete di tipo 2.

Seguendo un regime alimentare 5:2 – che prevede cinque giorni di alimentazione normale e due di restrizione calorica – i partecipanti hanno registrato un netto miglioramento dei livelli di zucchero nel sangue e una maggiore perdita di peso rispetto a coloro che assumevano farmaci standard. Questi risultati suggeriscono che modificare le abitudini alimentari potrebbe rappresentare una strategia valida e promettente per la gestione del diabete.

I RISULTATI DELLO STUDIO

Lo studio EARLY (Exploration of Treatment of Newly Diagnosed Overweight/Obese Type 2 Diabetes Mellitus) è un trial clinico randomizzato condotto in nove centri in Cina, con l’obiettivo di valutare gli effetti del digiuno intermittente sul controllo glicemico negli adulti con diabete di tipo 2.

Alla ricerca hanno partecipato 405 individui, suddivisi in tre gruppi: un gruppo ha seguito la dieta intermittente 5:2 con sostituti dei pasti a basso contenuto calorico, mentre gli altri due hanno assunto rispettivamente metformina o empagliflozin, farmaci comunemente prescritti per il diabete di tipo 2.

Nel gruppo a digiuno intermittente, per due giorni alla settimana non consecutivi, i partecipanti consumavano un pasto sostitutivo da 500 calorie per le donne e 600 per gli uomini. Nei restanti cinque giorni, la colazione e il pranzo erano regolari, mentre la cena prevedeva un altro sostituto del pasto per mantenere sotto controllo l’apporto calorico complessivo. Tutti i partecipanti hanno ricevuto indicazioni su alimentazione ed esercizio fisico, oltre a una formazione generale sul diabete da parte di nutrizionisti e medici.

Dopo 16 settimane, il gruppo 5:2 ha registrato una riduzione media dell’emoglobina A1c (HbA1c), indicatore chiave del controllo glicemico, pari a -1,9%, rispetto a -1,6% per il gruppo con metformina e -1,5% per il gruppo con empagliflozin. Anche la perdita di peso è risultata più significativa: 9,5 kg in media per il gruppo 5:2, contro 5,4 kg per chi assume metformina e 5,9 kg per chi prende empagliflozin.

Lo studio conclude che «l’approccio 5:2 con sostituti dei pasti potrebbe rappresentare un efficace intervento iniziale sullo stile di vita e una possibile alternativa ai farmaci antidiabetici per i pazienti con diabete di tipo 2».

DIGIUNO INTERMITTENTE E DIABETE

Il digiuno intermittente sta guadagnando attenzione per i suoi benefici nel controllo della glicemia, in particolare nei pazienti con diabete di tipo 2. Il dottor Jason Fung, nefrologo ed esperto di diabete di tipo 2, sostiene che ridurre le calorie in giorni alterni stabilizza la glicemia, migliora la sensibilità all’insulina e riduce il rischio di complicanze.

Questa strategia alimentare contribuisce a ridurre i livelli di insulina, favorendo il consumo del grasso immagazzinato come fonte di energia e migliorando l’efficienza delle cellule nell’utilizzo del glucosio. Uno studio del 2023 pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ha rilevato che il 47% dei partecipanti ha raggiunto la remissione del diabete grazie a questa pratica alimentare.

«Dare al corpo una pausa dagli zuccheri permette di consumare le riserve di energia accumulate, una risposta naturale all’eccesso calorico» spiega il dottor Fung. Uno studio del 2022, pubblicato sull’International Journal of Endocrinology, ha confermato che il digiuno intermittente migliora i livelli di glicemia, lipidi e insulina nei pazienti con sindrome metabolica, riducendo il glucosio a digiuno, l’HbA1c, l’insulina e il peso corporeo.

UN APPROCCIO PRATICO

Il metodo 5:2 si distingue per la sua flessibilità, consentendo di mantenere un’alimentazione normale per la maggior parte della settimana, pur beneficiando degli effetti positivi del digiuno. Le evidenze scientifiche lo indicano come un’opzione concreta per il controllo del diabete di tipo 2, offrendo un’alternativa non farmacologica ai pazienti interessati a strategie basate sullo stile di vita.

«Gli studi sul diabete di tipo 2 suggeriscono che il digiuno intermittente può favorire la perdita di peso, migliorare il controllo glicemico e, in alcuni casi, portare alla remissione della malattia – spiega il dottor Andrew Demidowich, endocrinologo al Johns Hopkins Medicine – Tuttavia, non è adatto o sicuro per tutti i pazienti con diabete di tipo 2, ma resta un’area di ricerca promettente».

CONSIGLI PRATICI PER IL DIGIUNO INTERMITTENTE

Per adottare il digiuno intermittente in modo efficace, è utile procedere con un adattamento graduale, riducendo progressivamente le calorie nei giorni di digiuno per permettere al corpo di abituarsi senza stress. Nei giorni di restrizione calorica, è consigliabile scegliere alimenti ricchi di nutrienti e a basso contenuto calorico, come proteine magre, verdure e grassi sani, per garantire un apporto bilanciato. Un’adeguata idratazione risulta fondamentale, specialmente durante il digiuno, poiché aiuta a controllare la fame e supporta le funzioni corporee. Monitorare i progressi attraverso il controllo regolare della glicemia, del peso e dell’alimentazione permette di valutare gli effetti del digiuno sulla salute.

Infine, è sempre opportuno consultare un medico prima di iniziare, in particolare per chi soffre di diabete, al fine di garantire un approccio sicuro e personalizzato. Seguendo queste indicazioni, il digiuno intermittente può diventare una strategia efficace per migliorare il controllo glicemico e promuovere il benessere generale.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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