Venerdì gli Usa si sono uniti al G7 per ribadire «pieno sostegno» all’integrità territoriale dell’Ucraina e per sollecitare la Russia ad accettare un cessate il fuoco che ponga fine alla guerra. Le nazioni del G7 hanno accolto la proposta di 30 giorni negoziata dagli Usa e accettata da Kiev, e hanno invitato la Russia a «rispondere con un cessate il fuoco a pari condizioni».
In un comunicato congiunto, il G7 ha sottolineato la necessità di «disposizioni di sicurezza solide e credibili» per proteggere l’Ucraina da future aggressioni russe durante la tregua. I ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa, e Unione Europea, hanno firmato la dichiarazione dopo un vertice a Charlevoix, in Canada. Hanno anche discusso nuove misure contro la Russia in caso di rifiuto, tra cui ulteriori sanzioni, limiti al prezzo del petrolio e un aumento del sostegno all’Ucraina. Il comunicato parla anche dell’ipotesi di usare i proventi straordinari dei beni statali russi bloccati.
L’Ucraina ha dato il via libera a un cessate il fuoco di 30 giorni con la Russia dopo i colloqui dell’11 marzo tra funzionari ucraini e Usa a Gedda, in Arabia Saudita. Gli Usa in risposta hanno ripreso la fornitura di armi e la condivisione di intelligence con l’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha accolto in linea di principio gli sforzi per la tregua, ma ha chiarito che servono soluzioni alle questioni aperte prima di fermare l’invasione.
A Charlevoix, il ministro degli Esteri Usa Marco Rubio ha definito la posizione del G7 «molto forte», indicando preoccupazioni condivise: «Siamo cautamente ottimisti, ma consapevoli della complessità, non sarà semplice» ha dichiarato «Tuttavia, siamo più vicini alla fine della guerra e alla pace».
Il ministro canadese degli Esteri Melanie Joly ha evidenziato l’«unità solida» del G7 a difesa dell’Ucraina, pronto a sostenere un cessate il fuoco voluto da Kiev. «La palla è nel campo russo» ha aggiunto, precisando che il G7 sta «valutando» la risposta della Russia alla proposta Usa. Oltre alla tregua immediata, la Russia ha consegnato agli Usa una lista di richieste per porre fine al conflitto e rilanciare i rapporti con Washington. Putin ha suggerito che un’intesa sulla cooperazione energetica potrebbe riattivare le forniture di gas all’Europa, dove Mosca ha perso il primato di principale fornitore europeo durante la guerra.