Chuck DeVore, ex deputato al Parlamento dello Stato della California, è diventato un bersaglio del regime cinese a causa del suo sostegno alla questione tibetana, al punto che è stato posto sotto protezione e ha richiesto l’intervento dell’Fbi.
Nel 2008, il personale del ministero degli Esteri cinese, operante dai consolati di San Francisco e Los Angeles, ha esercitato una forte pressione sui parlamentari della California per convincerli a votare contro la risoluzione per la Giornata di Sensibilizzazione sul Tibet. DeVore, però, ha dichiarato di non aver mai ricevuto una visita formale da parte loro, probabilmente perché è coautore del libro China Attacks, un romanzo che esplora il tentativo della Cina di annettere Taiwan.
Invece, ha scoperto di essere sotto osservazione. «Le cose sono diventate così serie che l’Fbi è venuta a trovarmi per informarmi che ero sotto sorveglianza e mi ha chiesto se fossi già stato contattato», ha raccontato DeVore durante il Texas Policy Summit sulla Cina, tenutosi il mese scorso ad Austin.
L’Fbi gli ha detto: «È una situazione senza precedenti. Non avevamo mai visto nulla di simile a livello statale».
DeVore, oggi responsabile delle iniziative nazionali presso la Texas Public Policy Foundation, ha affermato che la pressione cinese è riuscita a bloccare la risoluzione in California e che, negli anni successivi, il Pcc è diventato ancora più aggressivo e ha organizzato proteste e campagne di intimidazione contro i parlamentari statali che promuovono leggi per proteggere i loro Stati da attività di spionaggio e sabotaggio cinesi.
Michael Lucci, fondatore e amministratore delegato di State Armor, un’organizzazione che aiuta gli Stati a contrastare le minacce alla sicurezza globale, ha dichiarato che 19 Stati hanno approvato leggi per impedire a Paesi avversari di acquistare terreni agricoli e hanno limitato gli acquisti di terreni vicino a installazioni militari o infrastrutture sensibili. Alcuni Stati hanno anche introdotto il Pacific Conflict Stress Test Act, una legislazione che cerca di rafforzare le catene di approvvigionamento, la sicurezza informatica, le telecomunicazioni e la salute pubblica in preparazione a un possibile conflitto con la Cina.
Christopher Holton, direttore per il contatto con gli Stati presso il Center for Security Policy, ha sottolineato che gli Stati Uniti sono ignari di «un’intera serie di guerre contro di noi». «La pressione travolgente che stiamo subendo da parte di Pechino è così articolata che, come nazione, siamo completamente impreparati ad affrontarla», ha affermato.

I DISEGNI DI LEGGE
La senatrice repubblicana del Texas Lois Kolkhorst, durante una riunione del Farm Bureau, è stata informata dai suoi elettori che aziende cinesi stavano acquistando terreni agricoli. Il sindaco della cittadina di Sealy le ha riferito che la vecchia fabbrica Stewart & Stevenson, un tempo utilizzata per produrre veicoli militari, è stata acquistata, ma nessuno sapeva da chi.
Un allevatore, proprietario di un terreno confinante con la fabbrica, le ha raccontato che i lavori si svolgevano solo di notte. Si è scoperto poi che l’acquirente era un’azienda cinese. Kolkhorst ha visitato lo stabilimento, che produce bobine di rame per condizionatori d’aria, ma l’operazione le è sembrata subito sospetta. Questi episodi l’hanno spinta a presentare il Senate Bill 147, che avrebbe vietato a governi, corporazioni e cittadini stranieri di Cina, Russia, Iran e Corea del Nord — elencati nel rapporto sulla Valutazione delle Minacce Nazionali — di acquistare terreni in Texas.

La reazione è stata così intensa e organizzata che il disegno di legge è stato accantonato, ha spiegato, «sono stata chiamata razzista centinaia di volte al giorno».
Secondo informazioni della Decima Forza Aerea, il regime cinese ha lanciato una campagna di disinformazione su WeChat per far fallire il disegno di legge, con il supporto di manifestanti legati al Partito Democratico.
I manifestanti hanno affollato l’udienza al Senato facendo intimidazioni e minacce contro i sostenitori del disegno di legge.
«Sono arrivati nel nostro ufficio con le telecamere accese. Credo che dietro tutto questo ci sia direttamente il Pcc».
LE CONTROMISURE DEGLI STATI
Le autorità del Texas hanno anche proposto altri disegni di legge per limitare l’influenza del regime cinese, come la norma che istituisce una commissione per «sviluppare strategie e politiche di sicurezza statale per prevenire un conflitto nel Pacifico». La commissione ha il compito di analizzare le vulnerabilità locali e pianificare strategie per proteggere i sistemi statali e le filiere produttive nel caso in cui Pechino usasse la forza per «riunificarsi» con Taiwan.
«Dato che il Nebraska ospita il Comando Strategico e altre risorse critiche americane, non è difficile immaginare che possa diventare un bersaglio di attacchi informatici e altre interruzioni», ha dichiarato Bostar. «Non possiamo controllare questi rischi globali, ma possiamo e dobbiamo prepararci ad affrontarli».
Il Comando Strategico controlla l’arsenale nucleare americano. Bostar ha anche spiegato che una percentuale significativa delle torri di telecomunicazione in Nebraska dipendeva da Huawei, un’azienda cinese.
Tutto questo ha portato all’approvazione di un disegno di legge che nega fondi statali alle imprese di telecomunicazione che utilizzano tecnologia Huawei. Nel 2022, la Federal Communications Commission ha vietato la vendita di nuove apparecchiature prodotte da Huawei e ZTE, un’altra azienda tecnologica cinese, temendo che potessero essere usate per spionaggio informatico o attacchi contro gli Stati Uniti.
Bostar ha detto che questo primo disegno di legge gli ha aperto gli occhi sulle potenziali minacce che gli stati affrontano dalla Cina, spingendolo a proporre ulteriori misure. Un’altra area di preoccupazione è la ricerca sui dati genomici americani condotta da aziende controllate da Paesi avversari.
I comandanti militari cinesi hanno fatto dichiarazioni pubbliche sullo sviluppo di armi biologiche basate sulla genetica, ha riferito Bostar, spingendo le autorità del Nebraska a proporre leggi per proteggere le informazioni genetiche dei cittadini. «Penso che molti parlamentari statali credano che questo sia un problema rilevante solo a livello federale. È un errore. È fondamentale che gli stati facciano la loro parte per proteggere i cittadini».
AMICI O NEMICI?
Nel 2020, un think tank cinese ha pubblicato un articolo che classificava i governatori degli Stati Uniti in base alla loro amicizia verso Pechino. Poco prima che scoppiasse la pandemia, l’allora ministro degli Esteri Mike Pompeo ha avvertito che il Pcc cerca di influenzare le decisioni dei governi statali e locali americani: «Vi hanno classificati come amichevoli, intransigenti o ambigui. Molti di voi sono stati citati per nome in quel rapporto».
Lucci ha dichiarato che considera Texas, Florida, Nebraska e Oklahoma come gli Stati che resistono più attivamente all’influenza del regime cinese. Nel 2024, il governatore dell’Oklahoma Kevin Stitt ha firmato un ordine esecutivo per preparare lo Stato a un possibile conflitto con la Cina nell’Indo-Pacifico.
L’Ufficio dei Servizi di Impresa e Gestione dell’Oklahoma è stato incaricato di individuare vulnerabilità e implementare soluzioni per proteggere lo Stato dalle minacce del Pcc alla sicurezza informatica, alle infrastrutture e alla salute pubblica. «Posso assicurarvi che il Partito Comunista Cinese non troverà amici in Oklahoma» ha affermato Stitt.
Il governatore della Florida Ron DeSantis ha firmato diversi disegni di legge per contrastare l’influenza di Pechino, tra cui uno che limita la vendita di terreni, soprattutto entro 10 miglia da basi militari, a Paesi avversari. DeSantis ha sottolineato che la dipendenza degli Stati Uniti dalla Cina durante la pandemia avrebbe dovuto essere un campanello d’allarme: «La nostra sicurezza alimentare è anche sicurezza nazionale. Non vogliamo che Pechino controlli alcuna parte della produzione alimentare».
VULNERABILITÀ STATALI
Gli Stati dovrebbero insomma considerare la sostituzione di componenti cinesi utilizzati nelle infrastrutture e nelle comunicazioni, come router, telecamere, sensori laser e unità di gestione delle batterie. Anche i dipartimenti di polizia dovrebbero valutare alternative ai droni prodotti in Cina.
Il Texas è diventato un leader nella protezione delle infrastrutture statali nel 2021, con una legge che vieta alle imprese legate a nazioni ostili di accedere alla rete elettrica del Texas e ad altre infrastrutture sensibili, come reti informatiche e impianti di trattamento dei rifiuti.
La legge è nata in risposta all’acquisto di 140 mila acri di terreno vicino alla base aeronautica di Laughlin in Texas, da parte di un ex ufficiale militare cinese che intendeva costruire un parco eolico per immettere energia nella rete statale.
Uno dei maggiori rischi per gli stati sono i trasformatori elettrici, secondo DeVore. I grandi trasformatori, che possono costare fino a 3 milioni di dollari, trasportano circa il 70% dell’elettricità americana. La maggior parte è prodotta in Cina, seguita dalla Corea del Sud, mentre gli Stati Uniti ne producono solo il 25-30%. «Questi grandi trasformatori sono difficili da reperire. Se costruisci una nuova centrale elettrica, potrebbero volerci fino a quattro anni per ottenerne uno», ha spiegato DeVore.
Durante il suo primo mandato, Trump ha emesso un ordine esecutivo per bloccare l’acquisto di trasformatori cinesi, ma il presidente Biden lo ha successivamente revocato.
LA STRATEGIA DI PECHINO
DeVore ha detto che molti americani non comprendono la strategia a lungo termine della Cina. Quando era parlamentare in California, i funzionari del ministero degli Esteri cinese hanno convinto molti suoi colleghi democratici, come Ted Lieu, ora parlamentare, e Karen Bass, attuale sindaco di Los Angeles, a votare contro la risoluzione sul Tibet.
«Stavano investendo in relazioni a livello statale che ritenevano utili per il futuro, quando questi legislatori sarebbero diventati figure di spicco a livello federale», ha spiegato.
Holton ha aggiunto che il pubblico sembra aver dimenticato che le autorità cinesi sapevano quanto fosse contagioso il COVID-19, ma hanno dichiarato all’Organizzazione Mondiale della Sanità che non lo era. «Hanno bloccato i viaggi interni da Wuhan e permesso quelli internazionali, causando un effetto simile a una guerra biologica», ha detto.
Holton ha definito la mancanza di trasparenza della Cina sul virus «uno degli attacchi più gravi al mondo nell’ultimo secolo. Un Paese capace di questo è capace di molto peggio». Secondo Holton, il libro «Unrestricted Warfare», scritto da due colonnelli dell’Esercito di Liberazione Popolare, descrive forme di guerra asimmetrica contro superpotenze come gli Stati Uniti, tra cui guerra della droga, guerra politica, guerra legale e pressione economica.
«Ci è stato fatto credere, 35 40 anni fa, che fare affari con la Cina l’avrebbe resa più democratica. Al contrario, siamo noi ad aver adottato politiche più restrittive, seguendo il loro esempio», ha concluso.