Paolo Zampolli, imprenditore newyorkese di origini italiane personalmente nominato Inviato speciale per l’Italia dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, cui è personalmente vicino, ha dichiarato al periodico della difesa statunitense Defense News di aver discusso la possibile partecipazione degli Stati Uniti al Global Combat Air Programme (Gcap), il programma di sviluppo di un aereo da combattimento di sesta generazione cui aderiscono Italia, Regno Unito e Giappone.
Gli Stati Uniti stanno già lavorando a un proprio programma per un velivolo di sesta generazione, ma Zampolli ha dichiarato che sarebbe «molto saggio» optare per un programma unificato coi Paesi alleati, garantendo un risparmio a tutti i partecipanti. «Se vogliamo realizzare un aereo, è meglio lavorare assieme», ha dichiarato il funzionario, aggiungendo: «Se vuoi un nuovo aereo, hai bisogno degli Stati Uniti». Zampolli ha precisato di non aver ancora sottoposto la questione al presidente, ma ha detto di averne già discusso in Italia.
Italia, Regno Unito e Giappone hanno annunciato lo scorso dicembre il lancio di una joint venture dedicata al Gcap, ulteriore passo verso l’ambizioso obiettivo di sviluppare un aereo da combattimento di nuova generazione e farlo entrare in servizio entro il 2035. Negli Stati Uniti, sia l’aeronautica che la marina lavorano a loro volta a un velivolo di sesta generazione nell’ambito del programma Next Generation Air Dominance (Ngad).