Il Doge dà inizio ai tagli

di Redazione Eti/Tom Ozimek
29 Gennaio 2025 14:09 Aggiornato: 30 Gennaio 2025 9:06

Anche Elon Musk inizia ad attuare il programma elettorale: Katie Miller, funzionario del neonato dipartimento dell’Efficienza Governativa (Doge), annuncia che l’amministrazione Trump sta offrendo incentivi ai dipendenti federali nell’ambito di un’iniziativa scivolo finalizzata a snellire la pubblica amministrazione degli Stati Uniti.  L’Ufficio di gestione del personale ha inviato un’e-mail in cui propone a tutti i dipendenti pubblici federali idonei l’uscita anticipata in cambio della retribuzione fino alla fine di settembre, a condizione che presentino dimissioni entro il 6 febbraio.

Uno degli obiettivi del Doge è quello di ridurre le dimensioni della forza lavoro federale, nell’ambito del più ampio progetto di migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione. Si tratta di un programma con adesione volontaria offerto a tutti i dipendenti federali a tempo pieno, ad eccezione del personale delle forze armate, del servizio postale, dell’applicazione delle leggi sull’immigrazione e della sicurezza nazionale, o di qualsiasi posizione specificamente esclusa. I dipendenti che accettano saranno immediatamente in congedo amministrativo fino al 30 settembre, continuando però a maturare i benefici pensionistici durante il periodo.

La proposta di incentivi ha attirato le critiche del più grande sindacato dei dipendenti federali: «Il numero di dipendenti pubblici non è cambiato in modo significativo dal 1970, ma ci sono più americani che mai che dipendono dai servizi governativi”, ha dichiarato in un comunicato il presidente  del sindacato, secondo cui l’eliminazione dal governo federale dei dipendenti pubblici di carriera getterà nel caos i cittadini. Il sindacato accusa l’amministrazione Trump di voler «trasformare il governo federale in un ambiente tossico dove i lavoratori non possano rimanere nemmeno volendo».

Questo incentivo fa parte dello sforzo dell’amministrazione americana di riportare i lavoratori federali in ufficio, azzerano il lavoro da remoto eccezione fatta per casi eccezionali dovuti a necessità gravi quali ad esempio motivi di salute

Secondo dati ufficiali recenti, negli Stati Uniti circa il 54% dei 2 milioni 280 mila dipendenti pubblici federali lavora sul luogo di lavoro, quando ricoprono mansioni impossibili da svolgere in “smart work”.  Il 10%, ovvero 228.000 persone, lavora a distanza a tempo pieno.

 

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