Zelensky: bisogna fermare Putin adesso

di Redazione Eti/Chris Summers
25 Giugno 2025 14:50 Aggiornato: 25 Giugno 2025 14:50

Nel corso del vertice all’Aia, Zelensky è intervenuto durante una sessione dedicata all’industria della difesa, ricevendo un caloroso benvenuto da parte del segretario generale della Nato, Mark Rutte, e del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il presidente ucraino ha colto l’occasione per lanciare un appello e fermare Vladimir Putin, sostenendo che le ambizioni del Cremlino vadano ben oltre i confini dell’Ucraina.

Nel suo discorso, Zelensky ha dichiarato che non vi sono segnali di una volontà russa di porre fine al conflitto, anzi «Mosca respinge tutte le proposte di pace, comprese quelle formulate dagli Stati Uniti – ha detto il presidente ucraino – Putin è concentrato esclusivamente sulla guerra. È un dato di fatto. Forse lega la propria sopravvivenza politica alla capacità di continuare a uccidere». Secondo Zelensky, è perciò indispensabile arrestare l’avanzata russa ora, in territorio ucraino, tenendo conto che «gli obiettivi del Cremlino vanno ben oltre».

Durante la seconda giornata del vertice, prevista per oggi, i Paesi membri approveranno un nuovo obiettivo di spesa per la difesa pari al 5% del prodotto interno lordo, più del doppio rispetto alla soglia del 2% stabilita al summit del Galles del 2014. Il nuovo obiettivo prevede che il 3,5% sia destinato alle spese militari vere e proprie, mentre l’1,5% copre investimenti infrastrutturali legati alla sicurezza. Zelensky ha espresso il proprio sostegno alla nuova soglia, affermando che un’Europa unita può sviluppare una capacità difensiva in grado di spezzare «l’illusione russa» secondo cui una guerra contro il continente europeo possa portare benefici.

Nel corso della giornata, sia la von der Leyen che Rutte hanno ribadito la necessità di rafforzare l’industria della difesa europea, per competere con la Russia e contrastare le minacce rappresentate da altri Paesi, come la Cina e l’Iran. Già nel mese di marzo, la Commissione europea aveva presentato un piano in cinque punti, denominato “ReArm Europe”, che prevede un incremento della spesa per la difesa da parte dell’Unione europea pari a 800 miliardi di euro.

SVOLTA NELLE POLITICHE DI DIFESA EUROPEE

Secondo la von der Leyen, negli ultimi mesi si è registrata «una svolta epocale, unica in una generazione» nelle politiche europee in materia di difesa. «Il vertice fisserà obiettivi di spesa senza precedenti per i Paesi alleati», ha spiegato, sottolineando che non è rilevante solo l’entità degli investimenti, ma anche la loro qualità. L’obiettivo, ha detto, non è soltanto ricostituire le scorte, ma anche valorizzare le lezioni apprese sul campo in Ucraina.

Dal febbraio 2022, data dell’inizio dell’invasione russa, il numero di startup tecnologiche europee attive nel settore della difesa è aumentato del 500%. Tuttavia, secondo la von der Leyen, è ora necessario che queste imprese riescano a espandere la propria attività. «In Europa non mancano né gli innovatori né i pionieri. Occorre però garantire loro le condizioni per crescere nel continente stesso».

Rutte ha invece osservato che risulta inaccettabile che la Russia, nonostante un’economia venticinque volte più piccola rispetto a quella dell’Alleanza Atlantica, riesca a produrre più armamenti. A suo avviso, è fondamentale un incremento della produzione per scongiurare nuovi conflitti, ma questo richiede un «cambio di passo radicale».

Secondo il primo ministro olandese, gli obiettivi di spesa al 5% previsti per mercoledì garantiranno un «dividendo difensivo» con ricadute occupazionali significative in Europa e in Nord America. «I leader della Nato sono pronti ad adottare misure decisive per assicurare risorse adeguate alla difesa. Ora spetta all’industria fare la propria parte: produrre, produrre, produrre», ha concluso. Il presidente Trump è atteso all’Aia per firmare l’accordo sui nuovi obiettivi di spesa.

IPOTESI DI SABOTAGGIO

Nella giornata di martedì, il ministro della Giustizia ad interim dei Paesi Bassi, David van Weel, ha riferito al Forum pubblico della Nato che l’incendio verificatosi lunedì in un’area ferroviaria potrebbe essere riconducibile a un’azione di sabotaggio. L’episodio ha causato danni a una trentina di cavi e gravi disagi nei collegamenti dell’aeroporto di Schiphol. «Potrebbe trattarsi dell’azione di attivisti, oppure di un’operazione orchestrata da uno Stato. Tutte le ipotesi restano aperte», ha affermato il ministro.

Nel frattempo, il Cremlino ha negato qualsiasi intenzione di attaccare la Nato. Il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato che l’Alleanza Atlantica «non è uno strumento di pace, ma un’alleanza concepita per lo scontro», e che si sta avviando verso una «militarizzazione incontrollata». Per giustificare l’aumento delle spese, ha sostenuto Peskov, è necessario «costruire l’immagine di un nemico». E ha concluso: «Per i funzionari della Nato, la Russia è il candidato ideale per interpretare questo ruolo».


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