Zaia: il piano di riarmo da 800 miliardi è impossibile, dobbiamo trattare con Trump

di Agenzia Nova
5 Marzo 2025 16:07 Aggiornato: 5 Marzo 2025 16:07

I dazi statunitensi «sono un flagello. Ma attenzione all’atteggiamento. Se pensiamo di fare muro contro muro la battaglia la perdiamo di sicuro».

Lo ha detto al Corriere della Sera Luca Zaia, presidente della regione Veneto, che si è detto preoccupato per le mosse di Donald Trump ma invita a giocare la partita. «C’è troppa gente – ha osservato – che sta a discutere del colore dei capelli di Trump o che si perde in discorsi sofisticati. Gli americani hanno eletto il loro presidente e, piaccia o non piaccia, sarà il nostro interlocutore nei prossimi quattro anni. Ma qui bisogna capire, in fretta se possibile, che abbiamo a che fare con un uomo d’affari». Significa che «se ipotizza dazi al 25 per cento probabilmente il punto di caduta vero è un altro. Del resto, lo ha detto lui stesso alla Casa Bianca a Zelensky: ‘Non ho mai fatto un affare senza un compromesso’. Quindi, l’Europa, che con i suoi 450 milioni di abitanti rappresenta il mercato più florido al mondo per gli Stati Uniti, deve essere consapevole che ha le sue carte da giocare». A una condizione: «Deve presentarsi unita di fronte a Trump. Non ha senso che i singoli capi di governo o di Stato si presentino da lui per condurre trattative singole. Nessuno da solo ha la forza di trattare da pari a pari».

Nemmeno la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: «Anzitutto, non ha gli strumenti operativi di governo per muoversi con la stessa efficacia di Trump. Ora che metti d’accordo tutti e 27 i paesi Europei stai fresco. Ma anche sulla guerra in Ucraina non mi pare che la strategia che si vuole adottare sia adeguata. La risposta non può essere un piano di riarmo da 800 miliardi. Non ci arriveremo mai. E comunque, se se ne vanno gli Usa, l’Europa non è in grado di reggere la sfida».

Tornando ai dazi, gli imprenditori, soprattutto quelli veneti, temono un tracollo dell’economia: «Li capisco. Negare la pesantezza dei dazi significa chiudere gli occhi. I veneti sono grandi esportatori in tanti settori all’avanguardia: dall’occhialeria al vino, dal fashion al food, dall’automotive alla tecnologia spaziale. Gli Usa sono un partner fondamentale per le nostre imprese» ma «noi prima di tutto dobbiamo capire cosa vuole il presidente americano. Lo ripeto: lui ragiona da businessman. Sa benissimo quanto è importante l’Europa e non può farne a meno. Tocca all’Europa confrontarsi in maniera intelligente. Mi pare che finora – ha concluso Zaia – abbia prevalso il movimento in ordine sparso. C’è chi ha criticato Meloni perché è andata a Mar-a-Lago, ma poi Macron non è stato da meno. Senza ottenere alcun risultato».

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