Tra Cina e Stati Uniti esiste «un ampio margine di cooperazione» economica e commerciale, ma Washington dovrebbe continuare a collaborare con Pechino per «ridurre le incomprensioni». Così il vicepremier cinese, He Lifeng, a conclusione della terza tornata di colloqui commerciali con gli Usa tenuti a Stoccolma, in Svezia il 28 e il 29 luglio. La delegazione cinese ha avuto con il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e il rappresentante commerciale Jamieson Greer «discussioni sincere, approfondite e costruttive sulle relazioni economiche e commerciali bilaterali, sulle politiche macroeconomiche e su altre questioni commerciali ed economiche di reciproco interesse», riferisce l’agenzia di stampa «Xinhua». Come riferito dal viceministro del Commercio cinese Li Chenggang, al termine dei colloqui, Pechino e Washington hanno concordato di estendere il regime di sospensione dei dazi reciproci.
Entrambe le parti, ha detto Li, «continueranno a promuovere l’estensione della pausa sui dazi del 24 per cento imposti dagli Stati Uniti e sulle misure di ritorsione adottate da Pechino».L’incontro nella capitale svedese ha rappresentato il terzo round negoziale tra le due maggiori economie mondiali, dopo quelli svoltisi a Ginevra e Londra. Sebbene non siano stati annunciati risultati concreti né una durata precisa dell’estensione, i rappresentanti cinesi e statunitensi si sono detti soddisfatti dell’attuazione degli impegni assunti nei round precedenti. Secondo Li, i negoziatori hanno avuto un «confronto approfondito» sulle rispettive situazioni macroeconomiche e una discussione «franca» sulle reciproche preoccupazioni. I colloqui si sono svolti in vista della scadenza, il prossimo 12 agosto, della tregua di 90 giorni concordata a maggio durante il primo incontro di Ginevra.
Fonti vicine ai negoziati avevano anticipato l’intenzione di estendere la moratoria per altri tre mesi, impegnandosi a non imporre nuovi dazi né ad aggravare il conflitto commerciale con altre misure. Secondo analisti citati dal quotidiano «South China Morning Post», Pechino potrebbe impegnarsi ad aumentare gli acquisti di beni statunitensi, rievocando alcuni elementi dell’accordo commerciale firmato nel 2020 sotto la presidenza di Donald Trump.