Vance arriva a Gerusalemme mentre Trump avvisa Hamas

di Redazione ETI/Epoch Israele
21 Ottobre 2025 18:25 Aggiornato: 21 Ottobre 2025 20:46

Il vicepresidente statunitense JD Vance è arrivato oggi in Israele per una breve visita. Alti funzionari politici a Gerusalemme sottolineano come la visita di Vance testimoni il crescente coinvolgimento dell’amministrazione statunitense negli affari esteri e la sua determinazione a promuovere l’attuazione del piano di pace per il Medio Oriente.

Non è prevista una visita di Vance all’interno della Striscia di Gaza. Il vicepresidente visiterà la base americana dove sono di stanza circa 200 militari responsabili della supervisione dell’attuazione del piano di pace; in seguito si recherà a Gerusalemme per incontrare gli inviati del presidente americano Steve Witkoff e Jared Kushner, arrivati ​​ieri in Israele.
Domani, Vance incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per un colloquio individuale. Durante la visita, è previsto anche un incontro con le famiglie degli ostaggi. Nel pomeriggio, rientrerà negli Stati Uniti.

Secondo fonti di Epoch Israele, Vance cercherà di promuovere la seconda fase del piano di pace di Trump, che prevede il disarmo di Hamas e l’istituzione di una forza di sicurezza internazionale che operi nella Striscia di Gaza. Il governo israeliano confermerà il pieno impegno di Israele al piano di pace e l’impegno a mantenere in essere il cessate il fuoco.

Ieri, Witkoff e Kushner hanno incontrato a Tel Aviv il capo della direzione dell’Intelligence, generale Shlomi Binder, il capo della divisione di Pianificazione, generale Eyal Harel, e il ministro degli Affari Strategici, Ron Dermer. Le parti hanno discusso dei preparativi delle forze armate israeliane per l’attuazione e il rafforzamento dell’accordo di cessate il fuoco. Binder ha presentato informazioni e prove sulle violazioni commesse da Hamas, nonché informazioni di intelligence sulla situazione dei corpi degli ostaggi e sulla situazione generale nella Striscia di Gaza.

Secondo fonti militari, gli Stati Uniti sarebbero determinati a schierare una forza militare multinazionale di diverse migliaia di soldati nella Striscia, al fine di garantire il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione dell’enclave. Il quartier generale internazionale per l’attuazione del piano americano avrebbe già iniziato a operare dalla base militare israeliana nella città di Kiryat Gat. Ora, l’obiettivo è coordinare i vari Paesi e organizzazioni coinvolti nell’attuazione del piano. Il quartier generale è comandato dal generale americano Patrick Frank, affiancato da un generale di divisione britannico in qualità di vice. Secondo le stesse fonti, in conformità con il piano americano, si prevede che forze provenienti da Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Azerbaigian e Egitto entrino nella Striscia e forse anche da Qatar e Turchia. Ma Israele si opporrà, sembra, allo schieramento di soldati turchi.

L’ala militare di Hamas conterebbe, secondo fonti israeliane, attualmente circa 20 mila combattenti e sarebbe in possesso di centinaia di razzi. Hamas sta  inoltre approfittando del cessate il fuoco per riorganizzarsi, e al momento non è ancora chiaro come l’amministrazione americana intenda disarmare l’organizzazione terroristica jihadista. Una questione non da poco. Israele chiede che la nuova forza internazionale che verrà istituita nella Striscia di Gaza distrugga o sigilli i tunnel usati da Hamas, richiesta che gli Stati Uniti pare abbiano già approvato per l’area di Rafah.

Donald Trump ha recentemente lanciato un avvertimento ad Hamas, dicendo ai giornalisti alla Casa Bianca: «Israele rientra a Gaza in due minuti, se io glielo permetto. Ma per ora non lo faremo. Stiamo dando loro [a Hamas, ndr] un po’ più di tempo». Ma se Hamas non dovesse rispettare il piano di pace, ha avvertito il presidente americano, «sarà distrutta».


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