Valditara: valori occidentali pilastro da difendere

di Agenzia Nova
4 Settembre 2025 15:05 Aggiornato: 4 Settembre 2025 15:05

L’Occidente, «che ha la libertà come pilastro valoriale, è la nostra àncora di salvezza. Proprio adesso che molteplici tensioni sembrano disgregare l’ordine internazionale consolidato». Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un’intervista a «Italia Oggi». «Un Paese normale è quello in cui non ci si divide sui valori fondanti, dove il confronto avviene sempre nel rispetto dell’avversario, di chi la pensa diversamente ma non per questo diventa un nemico da abbattere, da delegittimare nella persona anziché nelle sue idee», ha aggiunto.

Quelli dell’Occidente, secondo Valditara, «sono i grandi valori che, partendo da Atene, Roma e Gerusalemme, hanno costruito nei secoli una civiltà, con il contributo del pensiero liberale anglosassone, della rivoluzione americana, dell’illuminismo, del costituzionalismo ottocentesco e novecentesco. È un sistema fondato sulla libertà e sulla democrazia, sullo stato di diritto, sulla buona fede, sull’humanitas, sulla centralità della persona e della responsabilità individuale, sulla solidarietà e sul merito».«L’Occidente non è una somma di Paesi, ma un sistema di valori. È un’idea prima ancora che una realtà fisica, rappresenta una civiltà che, già con Roma e Gerusalemme, aveva una vocazione universale. L’Occidente, che ha la libertà come pilastro valoriale, è la nostra àncora di salvezza proprio adesso che molteplici tensioni sembrano disgregare l’ordine internazionale consolidato. Ecco perché dobbiamo lavorare con pazienza e fermezza perché l’unità politica dell’Occidente non venga mai meno», ha spiegato. «Io credo che l’Europa abbia una missione importante nel mondo moderno, a patto che sia orgogliosa della propria storia e dei propri valori, pur riconoscendo anche gli errori commessi. Serve un’Europa confederale più che federale, che metta in comune alcune funzioni strategiche, lasciando ampia libertà agli Stati», ha sottolineato il ministro. In merito all’immigrazione, «è fondamentale distinguere tra inclusione e integrazione: l’inclusione accoglie chiunque ‘così com’è’, mira semplicemente a giustapporre come nel melting pot, l’integrazione implica invece la condivisione dei valori fondamentali della comunità che accoglie. Questi valori non dobbiamo dimenticarli noi e chi arriva deve imparare a rispettarli. Per farlo i nuovi venuti devono innanzitutto conoscere la nostra lingua», ha concluso.


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