Un’importante sessione informativa si è svolta ieri presso la Chambre de Commerce et d’Industrie du centre a Sousse, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia in Tunisia, Alessandro Prunas, e del direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo di Tunisi, Isabella Lucaferri. L’evento ha offerto ai membri della Camera di commercio e industria e ai numerosi intervenuti l’opportunità di approfondire le opportunità offerte dalla nuova linea di credito da 55 milioni di euro e sul programma Adapt, un’iniziativa volta a sostenere la transizione ecologica dei sistemi di produzione agricola e ittica in Tunisia. «Dal 1988, la Cooperazione italiana ha finanziato 10 linee di credito in favore delle Piccole e medie imprese tunisine per circa 400 milioni di euro», ha dichiarato l’ambasciatore Prunas, sottolineando che «la nuova linea da 55 milioni, operativa da fine 2024, conferma, nello spirito del piano Mattei, l’impegno dell’Italia per rafforzare l’imprenditorialità tunisina».
La linea di credito di 55 milioni di euro, prevede due fondi principali: il fondo di investimento (50 milioni di euro) e il Fondo di ristrutturazione finanziaria (5 milioni di euro). Il primo è destinato a finanziare l’acquisizione di nuovi mezzi di produzione e servizi correlati, con particolare attenzione all’origine italiana dei beni e servizi. È prevista la possibilità di utilizzare fino al 35 per cento del credito per l’acquisto di beni e servizi di origine tunisina, senza l’intermediazione di aziende italiane. Il secondo invece, rivolto alle Pmi tunisine in difficoltà finanziaria, offre supporto per operazioni di ristrutturazione del debito, finanziamento del capitale circolante e prestiti partecipativi. I crediti di investimento a medio e lungo termine sono destinati sia ad aziende esistenti che a nuove imprese, mentre i crediti di ristrutturazione finanziaria sono riservati alle aziende già operative.
Sono previsti limiti specifici per l’utilizzo dei fondi, con esclusioni per determinate tipologie di spese (ad esempio, capitale versato, imposte, beni di seconda mano). Le aziende beneficiarie devono essere Pmi di diritto tunisino, conformi alle normative ambientali, fiscali e sociali. Sono ammessi i settori dell’industria (escluse le armi), agricoltura, pesca, silvicoltura e alcuni servizi (esclusi quelli finanziari e turistici tradizionali). I prestiti sono concessi in euro o dinari tunisini, con tassi di interesse agevolati. Sono previsti periodi di rimborso e di tolleranza differenziati a seconda della tipologia di credito. Sono state inoltre definite soglie minime e massime per l’importo dei finanziamenti. Durante la sessione informativa, è stato inoltre presentato il meccanismo di donazioni previsto dal programma Adapt, che consente di ottenere contributi fino al 14 per cento dell’importo del credito.