Il 29 giugno il presidente Usa, Donald Trump, ha reso noto che presto saranno inviate lettere ai partner commerciali per comunicare i dazi sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. «Entro il 9 luglio invieremo una comunicazione a tutti i Paesi», ha dichiarato a Fox News.
In aprile, Trump aveva concesso 90 giorni per negoziare accordi commerciali più vantaggiosi con gli Stati Uniti, minacciando altrimenti dazi reciproci significativi. La scadenza del 9 luglio non subirà proroghe. «Preferiamo inviare una lettera chiara, in cui si annuncia: “Congratulazioni, vi consentiamo di commerciare con gli Stati Uniti, pagando un dazio del 25%, 20%, 40% o 50%”», ha spiegato, sottolineando la semplicità di questo approccio.
Con circa 200 Paesi coinvolti nel commercio con gli Stati Uniti, negoziazioni individuali risultano impraticabili. «Sarà comunicato: “È un onore commerciare con noi e queste sono le condizioni” — ha aggiunto. — “Buona fortuna”». Accordi commerciali sono stati già conclusi con India, Cina e Regno Unito, mentre trattative con Canada, Messico, Unione Europea e Giappone restano in corso. «Il deficit con il Giappone è rilevante e loro ne sono consapevoli — ha osservato. — Abbiamo petrolio e altri prodotti che potrebbero acquistare in quantità».
Le lettere indicheranno i dazi in base al deficit commerciale con ciascun Paese e al trattamento riservato agli Stati Uniti. «Valuteremo il comportamento di ogni nazione — ha precisato. — Se non è favorevole, applicheremo dazi elevati. Le comunicazioni saranno inviate a breve».
Il 27 giugno, le negoziazioni con il Canada sono state interrotte a causa della proposta tassa di Ottawa sui servizi digitali, che colpisce le aziende tecnologiche statunitensi. Nell’intervista a Fox News, Trump ha sostenuto che la Cina ha versato dazi significativi e ha criticato l’ex presidente Joe Biden per un deficit commerciale con Pechino salito a mille miliardi di dollari. Ha evidenziato l’importanza dei minerali rari, come i magneti, sottolineando un accordo con la Cina per garantirne l’approvvigionamento.
Riguardo al controllo cinese sui minerali rari, che offre a Pechino un vantaggio strategico, è stato ribadito: «Gli Stati Uniti forniscono componenti essenziali per gli aerei, senza cui la Cina non può operare. Anche noi abbiamo leve negoziali». È stato inoltre lodato il ritorno di aziende come Apple negli Stati Uniti, che rafforza la posizione del Paese.