Trump: la lobby di potere israeliana in Parlamento non esiste più

di Redazione ETI/Epoch Israele
2 Settembre 2025 11:43 Aggiornato: 2 Settembre 2025 15:08

Donald Trump, intervistato di recente dalla Testata americana Daily Caller, ha risposto a un sondaggio del Pew Research Center dello scorso marzo che rileva come il 53% degli adulti statunitensi intervistati abbia un’opinione negativa di Israele; un aumento del 10% rispetto al 42% del 2022. In particolare, è risultato che fra i giovani repubblicani di 50 anni, il 50% abbia un’opinione negativa di Israele, in aumento del 15% rispetto al 35% del 2022. Trump ha risposto di essere «consapevole» di questa antipatia dell’elettorato repubblicano e ha preso spunto per osservare come – benché lui personalmente sia un sostenitore di Israele – nei luoghi della politica americana il vecchio sostegno a Israele sia morto e sepolto: fino a vent’anni fa, Israele aveva la lobby di gran lunga più potente degli Stati Uniti, «la lobby più forte di tutte in Parlamento», ricorda Trump; ma oggi tutta quell’influenza, «incredibilmente», è svanita.

Su Israele, ha ricordato Trump, «non potevi dire niente di negativo se volevi essere un politico», mentre oggi Alexandria Ocasio-Cortez e altri – «tutti questi pazzi» ha commentato il presidente americano – sono sorprendentemente riusciti a ribaltare la situazione, al punto che «la gente si è dimenticata del 7 ottobre» ha poi commentato Trump, in riferimento all’attentato terroristico del 2023 in cui Hamas ha barbaramente massacrato circa 1.200 civili (tra cui molte donne e bambini) israeliani; attentato che ha a sua volta provocato la spietata reazione del governo Netanyahu nella Striscia di Gaza che ancora oggi è in atto.

Il presidente degli Stati Uniti ha poi aggiunto che Israele potrà anche vincere la guerra sul campo di battaglia a Gaza, ma sta già perdendo «la guerra delle pubbliche relazioni».

 


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