Trump interviene sul dossier Epstein

di Redazione ETI/Joseph Lord
14 Luglio 2025 14:35 Aggiornato: 14 Luglio 2025 14:35

Il 13 luglio, Trump ha confermato di aver parlato con Dan Bongino, vice direttore dell’Fbi. Un chiarimento che arriva dopo le indiscrezioni diffuse da Axios circa un allontanamento di Bongino dagli incarichi operativi, in dissenso con il ministro della Giustizia Pam Bondi sulla gestione della vicenda Epstein.

Secondo quanto riferito, Bongino si sarebbe assentato volontariamente dal lavoro lo scorso venerdì, un gesto che è stato interpretato come una presa di distanza dalle scelte adottate dal ministero. Il 12 luglio, Trump ha invitato i propri sostenitori a non insistere ulteriormente sulle circostanze della morte del miliardario. In un post pubblicato su Truth, ha criticato chi attacca il ministro della Giustizia: «Tutti se la stanno prendendo con Pam Bondi, che sta facendo un lavoro fantastico. Noi siamo nella stessa squadra, Make America Great Aagain, e non mi piace quello che sta succedendo». Trump ha poi definito la sua amministrazione «perfetta» e ha accusato «persone egoiste» di danneggiarla «per un uomo che non muore mai, Jeffrey Epstein».

Il caso Epstein continua a suscitare grande attenzione, anche a distanza di anni dalla sua morte, avvenuta nel 2019 mentre si trovava in custodia federale in attesa di processo con l’accusa di aver gestito una rete di sfruttamento sessuale minorile, con oltre mille vittime, molte delle quali minorenni. La versione ufficiale parla di suicidio per impiccagione, ma il coinvolgimento di personalità estremamente influenti alimenta forti sospetti.

Il 7 luglio, il ministro della Giustizia e l’Fbi avevano diffuso una nota in cui si ribadisce che Epstein si è suicidato in cella nell’agosto 2019, confermando i risultati dell’autopsia e precisando che non esiste alcun «elenco clienti». Secondo la stessa nota, non sarebbero emerse prove di ricatti o liste di persone vittime di estorsione.


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