Trump: c’è un acquirente per TikTok

di redazione eti/Jacob Burg
30 Giugno 2025 18:00 Aggiornato: 30 Giugno 2025 18:59

Il 29 giugno Donald Trump ha comunicato, parlando su Fox News di aver individuato un acquirente per TikTok — applicazione social di video brevi di proprietà cinese — aggiungendo che il gruppo sarà reso noto entro un paio di settimane.

Con un ordine esecutivo firmato il 19 giugno, era stato prorogato di 90 giorni il termine per la vendita di TikTok, fissando al 17 settembre la scadenza per il distacco da ByteDance, casa madre con sede a Pechino (e quindi sotto il controllo del Partito comunista cinese), pena il divieto dell’app negli Stati Uniti. Ma il 29 giugno è stato indicato che l’accordo potrebbe arrivare prima del previsto ha dichiarato Trump, facendo riferimento a «una grande azienda tecnologica composta da individui molto facoltosi». Si tratta della terza proroga concessa per rispettare una legge del Parlamento americano del 2024 che impone a ByteDance di cedere TikTok entro gennaio o interromperne le attività negli Stati Uniti, a causa di pericoli per la sicurezza nazionale legati ai rapporti dell’azienda con il regime comunista cinese. In un’audizione del marzo 2024, l’allora direttore dell’Fbi, Christopher Wray, aveva avvertito che l’algoritmo di ByteDance, unito ai dati degli utenti americani raccolti da TikTok, potrebbe consentire operazioni di influenza difficili da rilevare, alimentando serie preoccupazioni.

A gennaio, allo scadere del primo termine, l’app era stata sospesa per alcune ore negli Stati Uniti. Poco prima dell’insediamento, Trump aveva annunciato un ordine esecutivo per concedere più tempo a TikTok, permettendone il ritorno sugli store digitali americani fino alla firma dell’ordine il 20 gennaio. A marzo era stata valutata una riduzione dei dazi alla Cina per favorire la cessione dell’app, ma il progetto di trasferire le operazioni americane in una nuova società statunitense si era bloccato. «Eravamo vicini a un accordo, ma la Cina ha cambiato le condizioni a causa dei dazi», aveva chiarito Trump il 6 aprile a bordo dell’Air Force One, osservando che una lieve riduzione dei dazi potrebbe portare a un’approvazione in tempi rapidi, a dimostrazione dell’efficacia di questa leva.

Il fallimento dei negoziati con Pechino aveva portato a una seconda proroga annunciata il 4 aprile. «La mia amministrazione sta lavorando duramente per salvare TikTok, ottenendo progressi significativi», aveva scritto Trump su Truth, spiegando che l’ordine esecutivo mirava a garantire il tempo necessario per completare le approvazioni. Con la scadenza spostata al 19 giugno, a maggio Trump aveva manifestato disponibilità per un’ulteriore proroga, motivandola con la popolarità dell’app tra i giovani americani, a cui ha attribuito parte del successo elettorale del 2024. «L’obiettivo è finalizzare l’accordo — aveva dichiarato su Nbc. — TikTok sarà protetto con decisione. Un’ulteriore estensione, se necessaria, potrebbe essere concessa, anche se potrebbe non servire».


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