Una riforma della cittadinanza «non può essere affrontata attraverso un semplice quesito referendario. Richiede invece una discussione seria, approfondita e responsabile in Parlamento, che porti all’approvazione di una legge quadro capace di tenere insieme principi di equità, inclusione e tutela dell’interesse nazionale». Lo ha detto Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, intervenendo a «Start», su Skytg24.
«Il governo, con l’iniziativa del vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, ha già avviato questo percorso attraverso un decreto legge e due disegni di legge, che mirano a riformare in modo organico la materia – ha aggiunto Siracusano -. L’obiettivo di Forza Italia è chiaro: costruire una disciplina moderna ed equilibrata, avviando un confronto con gli alleati – pur nella consapevolezza che su questo tema esistono sensibilità diverse – e con le forze di opposizione. Tra le proposte sul tavolo ci sono lo ius scholae, con un requisito di almeno dieci anni di studi in Italia, e il riconoscimento della cittadinanza solo in presenza di un legame effettivo e duraturo con il nostro Paese».
Siracusano ha proseguito: «Il decreto sulla cittadinanza ha, inoltre, l’obiettivo di limitare gli abusi e garantire più tutele per chi ha realmente un radicamento in Italia, piuttosto che favorire chi rivendica un passaporto italiano solo per motivi opportunistici, a partire da un legame anagrafico remoto. Tutto questo non può essere ridotto a un quesito referendario, soprattutto se utilizzato in modo strumentale per colpire una parte politica. Per Forza Italia il tema della cittadinanza è strategico e centrale, e va affrontato con serietà, insieme alla maggioranza e all’opposizione, nel rispetto del ruolo del Parlamento e delle esigenze della società italiana».