Il presidente di Italia Viva, Matteo Renzi, in una intervista a Repubblica dice sui dazi che «l’accordo è insostenibile per le imprese ma soprattutto è insostenibile Giorgia Meloni per le tasche degli italiani. I dazi al 15 per cento sono una caporetto per la Ue, la dimostrazione che il sovranismo fa male. Soltanto chi vive su Marte può affermare che è sostenibile». «L’Italia – aggiunge – è un grande paese esportatore: a noi serve la globalizzazione, non il sovranismo. Serve la libertà, non le barriere commerciali. In più ci stiamo legando mani e piedi in due settori strategici». Allude ad energia e armi: «La Ue si è impegnata ad acquistare gas americano per 750 miliardi in tre anni, io sono filo-Usa, ma una roba del genere significa fare solo gli interessi di Trump.
Secondo: non facciamo la difesa europea e impegniamo i singoli Stati membri a comprare da loro i sistemi militari. Ma se tu – continua l’ex premier – dai la spada e l’energia a un altro Paese, rinunci alla tua sovranità. D’ora in poi il partito di Meloni non dovrà più farsi chiamare Fratelli d’Italia, ma Fratelli del Connecticut». Invece bisognava «contro-minacciare Trump per strappare un accordo migliore».Però si partiva dal 30 per cento, per Sefcovic è il migliore possibile: «Assolutamente no. Poco fa, uscendo dall’incontro con Starmer, Trump ha detto che i Paesi che non fanno accordi subiranno dazi fra il 15 e il 20 per cento. Cioè quanto paghiamo noi, senza contare la mazzata su energia e armi. È la prova del macroscopico errore commesso in sede negoziale. Alla guida della Ue abbiamo mandato degli algidi burocratici. Bisogna avere il coraggio di dire che von der Leyen ha fatto un disastro con il Green Deal nel primo mandato e ora ha finito il suicidio con i dazi».
Dopo questa disfatta – osserva ancora Renzi – la Commissione europea dovrebbe dimettersi in blocco. Io avevo chiesto che fosse Draghi a trattare con Trump, uno capace di alzare la voce. Invece a trattare con il lupo Donald ci abbiamo mandato cappuccetto rosso Ursula». La strategia italiana di non reagire alle minacce Usa per limitare i danni non ha funzionato: «Ha fallito. Hanno vantato la special relationship tra Italia e Usa, e chi in Europa ha scommesso sull’amicizia tra Meloni e Trump oggi ha perso. Si sono fatti infinocchiare come scolaretti. Lei pensa che basti una copertina su Time per essere autorevole: lei pensa solo alla sua immagine e intanto saltano le imprese. Non hanno capito che il presidente Usa è il re dei sovranisti, pensa solo agli affari suoi, e che la destra che incarna è quella di Meloni: fa male al mondo, oltre che al suo Paese. Ma per le opposizioni si apre un’opportunità». «Ripartiamo – osserva infine Renzi – da un giudizio chiaro e, credo, condiviso da tutti: la proposta sovranista è un danno per l’Italia, la sua economia, le attività produttive e i lavoratori che pagano un costo salatissimo. A chi continua a dire ‘brava Giorgia’, a Confindustria, a Coldiretti, al mondo produttivo mostriamo cosa vogliamo fare noi. Sarà la chiave di volta per rilanciare l’alternativa al governo».