Si svolgerà dal 12 al 23 maggio 2025 presso la sala dei Busti di Palazzo Montecitorio la mostra di Lorenzo Marini ‘Lettere alla Camera’. Dodici le opere esposte che riprendono i temi cari all’iconico artista. La rassegna, promossa dal vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, s’incardina in una serie di eventi sull’arte, la cultura e l’architettura coordinati dalla vicepresidenza.
Marini, veneto di nascita, milanese di adozione e romano di elezione, ha passato gli ultimi mesi nella Capitale per aver partecipato alla mostra ‘Il Tempo del futurismo’, presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, con un’installazione ‘Pioggia di lettere’ tra le opere più instagrammate.
«La scelta di ospitare le opere di Lorenzo Marini – ha detto Rampelli – non è casuale. In Parlamento le parole sono strumento di confronto, contrasto e sintesi. A volte le parole possono diventare strumento offensivo, soprattutto nell’era della comunicazione digitale. Altre volte possono banalmente risultare brutte, cacofoniche, spesso ci inabissiamo nei forestierismi, che slegano la parola dalla genesi della persona che la cita. Per non parlare delle leggi varate nei decenni, abitate da parole oscure, incomprensibili, che compongono testi che non si fanno capire, impedendo l’esercizio reale dei diritti da parte dei cittadini. Con questa mostra vogliamo restituire alle lettere dell’alfabeto la bellezza intrinseca che hanno, svuotandole di ogni potere interpretativo per riportarle alla loro originaria funzione: strumento della libertà di espressione e quindi segno artistico in potenza. Così da diventare emblema anche nella complessità del dibattito democratico. La parola, purificata dai suoi usi impropri, può tornare a essere fonte di bellezza».