Quello che Charlie Kirk ha fatto non può morire con lui

di Barry W. Bussey per ET USA
13 Settembre 2025 16:00 Aggiornato: 13 Settembre 2025 16:41

La vita e la carriera di Charlie Kirk sono state segnate da un profondo impegno per il conservatorismo, la libertà di espressione e il patriottismo americano, aspetti che spesso hanno suscitato accesi dibattiti oltre le linee politiche. Qualunque sia l’opinione su Charlie, la sua ferma convinzione che la libertà di parola rappresenti il fondamento della civiltà resta un messaggio da proclamare in tutte le democrazie occidentali. È attraverso la spada del discorso che si combattono le battaglie delle idee, e non attraverso la canna di una pistola. Durante un recente intervento al forum di dibattito dell’Oxford Union in Inghilterra, Charlie aveva affermato: «Il mio augurio per la sinistra è che torniate a essere “liberali” e non più “di sinistra”. La libertà di espressione è un valore liberale. Non è un valore di sinistra… Dovreste poter dire cose oltraggiose. Dovreste poter dire cose controcorrente. La libertà di parola è un diritto di nascita che ci avete donato, e voi avete deciso di non codificarlo, e ora puff, è sostanzialmente sparito. Credo che ci sia qualcosa di davvero preoccupante in questo, perché voglio che immaginiate un giorno in cui il Reform Party potrebbe prendere il controllo di questo governo […] Voi state per assistere a una rivoluzione politica (se le stelle si allineeranno) che potrebbe rispecchiare ciò che è accaduto in America. Quindi, quando succederà, volete che Nigel Farage, primo ministro, possa rinchiudervi se criticate il suo governo?». La sala era rimasta in silenzio. «Se la vostra risposta è no» ha proseguito Charlie, «allora avete l’obbligo morale di assicurarvi che il vostro primo ministro e i parlamentari sostengano una politica di libertà di espressione neutrale rispetto ai valori. Così, indipendentemente da chi detenga il potere in questo Paese, potrete sfidarlo e parlare apertamente. Questo è il fondamento di una democrazia liberale».

Le sue parole erano state accolte da un applauso fragoroso. Quello che Charlie aveva comunicato in quell’aula prestigiosa era stato un potente richiamo alla saggezza più grande di tutti i tempi: la libertà di espressione è essenziale nella battaglia delle idee. Assume un significato ancora più toccante ora che è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco per aver affrontato temi che alcuni non volevano sentire. Le idee spesso sopravvivono ai loro ideatori. La Storia è piena di omicidi di chi ha espresso pensieri impopolari: da Socrate a Gesù, da Gesù a Martin Luther King, abbiamo messo a tacere molti che osavano sfidare lo statu quo. Aleksandr Solženicyn osservava che la linea tra bene e male attraversa il cuore di ogni essere umano. Nessuno di noi è immune dalla tentazione di disprezzare gli avversari ideologici. Le idee spaventano molti perché riconoscere una differenza di opinione può implicare che le proprie convinzioni siano fallaci. Questo disagio nel vedere messe in discussione le idee care genera una dissonanza che può portare a evitarsi. Oppure a uccidere: per gli estremisti, l’omicidio è un mezzo legittimo per silenziare l’opposizione.

Tuttavia, se la Storia ci ha insegnato qualcosa negli ultimi 5–6 mila anni, è che nessuna persona o “gruppo” ha tutte le risposte. Siamo perennemente impegnati a chiederci e a analizzare che cosa giovi di più all’Umanità. Non esiste una risposta definitiva. Eppure, vi è una saggezza sostanziale su chi siamo e su come dovremmo vivere in tempi di cambiamenti e sconvolgimenti senza precedenti. Purtroppo, le generazioni attuali spesso ignorano la saggezza del passato, liquidandola come “non al passo” con i tempi moderni. Di conseguenza, siamo costretti a reimparare principi basilari che dovrebbero essere fondanti. La glorificazione della società dell’innovazione a scapito della tradizione, porta spesso all’abbandono di una saggezza conquistata a fatica, e la Storia dimostra che tale mancanza di rispetto per il passato può avere conseguenze dannose.

Il conservatorismo era al centro dell’essenza di Charlie Kirk. Quando all’Oxford gli era stato chiesto come i liberal di sinistra potessero comprendere meglio i conservatori, lui aveva risposto: «Incoraggerei tutti voi che siete intellettualmente onesti e di sinistra […] a conoscere le cose in cui credono i conservatori meglio dei conservatori stessi: leggete la nostra letteratura, leggete Mere Christianity di C.S. Lewis, andate a leggere Edmund Burke, andate a leggere Russell Kirk […] andate a leggere Milton Friedman. Comprendeteli. Dedicateci tempo. Trattateli con rispetto. Non fatelo tanto per farlo».
Charlie aveva investito del tempo per comprendere l’ideologia di sinistra, al fine di afferrare meglio le vedute dei suoi avversari. Il suo insaziabile appetito per lo studio lo rendeva una forza formidabile. Per chi è sensibile alle sfide alle proprie idee, Charlie rappresentava una minaccia al proprio comfort ideologico. Le idee erano la moneta con cui Charlie negoziava nelle università. Più dibatteva, più si rafforzava. Eppure, si confrontava con rispetto con il suo pubblico, inclusi quelli che dissentivano da lui. Da cristiano, prendeva sul serio la sua religione e evitava di degradare gli altri. Era schierato, era un forte patriota americano che credeva nella missione e nel ruolo dell’America come forza del bene nel mondo. Coraggioso e restio a indietreggiare, anche quando il suo amico Jack Posobiec lo aveva avvertito del tentativo di assassinio contro il presidente Trump a Butler, in Pennsylvania: Charlie aveva ribadito la sua necessità di continuare a confrontarsi con i giovani americani. Lo considerava l’unico modo efficace per incoraggiare i giovani a prendere sul serio il conservatorismo. La sua organizzazione, Turning Point Usa, ha per slogan “Changing a Generation” (cambiare una generazione), promuovendo i valori americani della libertà in oltre 3.500 atenei.

Le idee sono contagiose. Distruggere un messaggero non annienta il messaggio ormai pronunciato o scritto. Le idee, una volta espresse, sono immortali. Giovani uomini come Charlie sono rari per il loro coraggio nel mettere in parole e su carta le loro soluzioni tratte da idee del passato. In questo senso, sebbene Charlie sia stato assassinato, il lavoro della sua vita – seppure interrotto prematuramente – continua a vivere. Il mondo è migliore perché lui vi ha camminato e ha pronunciato parole impregnate della saggezza del passato, che dureranno per sempre. Nonostante il proiettile sparato dall’assassino.


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