Premio Nobel “negazionista” del cambiamento climatico: siamo invasi dalla pseudoscienza

di Redazione ETI/Nathan Worcester
31 Ottobre 2025 15:00 Aggiornato: 31 Ottobre 2025 15:00

Il fisico statunitense John Clauser, vincitore del Premio Nobel per la Fisica 2022, non ha paura di andare controcorrente. In un’intervista rilasciata il 26 luglio 2023 a The Epoch Times, Clauser ha spiegato di aver condotto le sue prime ricerche sulla meccanica quantistica nonostante l’opposizione di alcuni colleghi del settore. Da giovane, ha condotto il primo esperimento per dimostrare la realtà della correlazione quantistica non locale, ovvero il collegamento tra più particelle a qualsiasi distanza fisica. Molti anni dopo, quel lavoro rivoluzionario gli è valso, insieme ad altri due scienziati, il Premio Nobel per la Fisica 2022.

Lo scienziato ottantenne si è trovato ad affrontare un altro sistema di pensiero – e potere – dominante. Questa volta, però, non perché abbia contraddetto una previsione per escludere una spiegazione alternativa alla meccanica quantistica, ma ha osato semplicemente sfatare un tabù che lentamente ma inesorabilmente è diventato uno dei dogmi più grandi della scienza e della politica dei nostri tempi: «Sono, immagino, quello che si potrebbe definire un “negazionista del cambiamento climatico”» ha detto Clauser, aggiungendo che la sua formazione scientifica lo rende «un po’ diverso» da altri.

Il fisico, che nel 2010 ha vinto anche il Premio Wolf – sempre assieme ai due colleghi – per il contributo negli studi sulla meccanica quantistica, fa parte del consiglio di amministrazione dell’organizzazione no profit CO2 Coalition e, successivamente a questa nomina, aveva esposto alcune sue opinioni sul clima durante un discorso in Corea del Sud.

COSA REGOLA VERAMENTE LA TEMPERATURA DELLA TERRA?

A Seoul, durante la conferenza internazionale Quantum Korea 2023 tenutasi nel giugno dello stesso anno, aveva dichiarato: «Credo che il cambiamento climatico non sia una crisi».  Aveva inoltre definito il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico Ipcc delle Nazioni Unite come «una delle peggiori fonti di pericolosa disinformazione». Clauser in seguito aveva approfondito ulteriormente le sue opinioni in un’intervista rilasciata a questa Testata. Contrariamente all’Ipcc e a altre importanti istituzioni, lo scienziato sostiene che il clima sia determinato principalmente da quello che definisce il «termostato della copertura nuvolosa», un processo di autoregolazione per cui quando la temperatura è troppo alta, un numero maggiore di nuvole inizia a avvolgere la Terra e viceversa. Sebbene concordi sulle osservazioni che dimostrano l’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, ritiene però che l’effetto di questo gas sul trasferimento di calore venga annullato dall’enorme ciclo naturale delle nuvole, perché l’anidride carbonica «può essere prodotta dagli esseri umani oppure no. Non ha importanza da dove provenga». Il fisico ritiene che la scienza oggettiva sul clima sia stata sacrificata alla politica e afferma che il prevalere della politica è ancora più grave perché sono già stati investiti molti soldi in iniziative sul clima: «Stiamo parlando di migliaia di miliardi di dollari […] e i potenti non vogliono sentirsi dire che hanno commesso errori da migliaia di miliardi di dollari».

Le preoccupazioni relative a tali errori potrebbero aver avuto un peso rilevante, considerato che Clauser era stato invitato per il 25 luglio successivo a parlare davanti al Fondo Monetario Internazionale delle Nazioni Unite. Negli ultimi anni, l’agenzia economica e monetaria internazionale si è concentrata fortemente sul clima e i suoi funzionari hanno posto particolare enfasi sulle tasse internazionali sul carbonio. Sul sito web dell’agenzia dedicato alla mitigazione dei cambiamenti climatici si legge infatti: «L’ultima analisi dell’Fmi rileva che i Paesi con elevate emissioni devono introdurre una tassa sull’anidride carbonica che aumenti rapidamente fino a 75 dollari a tonnellata nel 2030».

Pochi giorni prima del suo intervento previsto appunto per il 25 luglio, al premio Nobel arriva una comunicazione sconcertante: come racconta nell’intervista a Epoch Times Usa, Clauser riceve un’e-mail in cui si diceva che il direttore dell’Ufficio di valutazione indipendente (Ieo) del Fondo monetario internazionale, Pablo Moreno, non voleva che il suo intervento programmato per il 25 luglio avesse luogo. E in un’e-mail di risposta a Et Usa, un alto funzionario dell’Ieo ha scritto che il discorso di Clauser  era stato «rinviato per aggiornarlo a un’altra tavola rotonda» e che sarebbe solo stato posticipato. Non risulta che sia stata fissata una nuova data.

Una situazione che John Clauser sintetizza così: «Siamo completamente sommersi dalla pseudoscienza».


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