Video: Reuters
Venerdì 18 luglio, le vittime dei recenti scontri avvenuti a Sweida sono state trasferite in un punto medico da campo nella campagna di Deraa per ricevere cure. Uno dei leader locali beduini ha dichiarato che la situazione è ormai fuori controllo. Secondo quanto riportato venerdì dalla Syrian Network for Human Rights, le violenze a Sweida hanno provocato almeno 321 morti.
Un ministro siriano ha riferito che il governo ha recuperato 87 corpi, senza però specificare se si tratti del bilancio complessivo dei recenti scontri tra le tribù beduine e la minoranza drusa nella città meridionale e nelle aree circostanti.
Le truppe siriane si erano ritirate da Sweida dopo la tregua annunciata mercoledì 16 luglio, ma i combattimenti sono ripresi nella notte tra giovedì e venerdì (17 luglio) tra miliziani delle tribù beduine e membri della comunità drusa, una minoranza religiosa musulmana presente anche in Libano e Israele. Nel corso della settimana, Damasco aveva inviato rinforzi nella provincia di Sweida — confinante con territori controllati da Israele — nel tentativo di sedare quelli che sono stati descritti come tra i più gravi scontri interni dalla presa di potere del governo ad interim, avvenuta alla fine dello scorso anno.
Mercoledì Israele è intervenuto nel conflitto, affermando che non permetterà al governo siriano, guidato da islamisti, di schierare truppe nel sud del Paese.