Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto oggi le voci secondo cui le decisioni principali sulla Striscia di Gaza verrebbero prese a Washington, ribadendo che Israele è uno Stato sovrano che determina in modo indipendente la propria politica di sicurezza. Intervenendo all’apertura della riunione settimanale del governo, Netanyahu ha definito «ridicole» le affermazioni riguardanti il rapporto tra Stati Uniti e Israele. «Quando mi trovavo a Washington, dicevano che controllavo il governo americano e che ne dettavo la politica di sicurezza. Ora sostengono l’opposto, che l’amministrazione statunitense controlla me e detta la politica di sicurezza di Israele. Entrambe le cose non sono vere», ha dichiarato. Secondo il sito Yne, un raid condotto ieri nel centro della Striscia di Gaza contro un membro della Jihad islamica palestinese sarebbe stato autorizzato solo dopo il via libera di funzionari statunitensi. Netanyahu ha smentito tali ricostruzioni, affermando che «la nostra politica di sicurezza è nelle nostre mani. Non tollereremo attacchi contro di noi e risponderemo a nostra discrezione, come abbiamo fatto in Libano e di recente a Gaza». Il premier ha ricordato che, dopo l’attacco di Hamas a Rafah costato la vita a due soldati israeliani, l’esercito ha risposto «sganciando 150 tonnellate di bombe su obiettivi di Hamas e di altri gruppi terroristici», aggiungendo che Israele «neutralizza le minacce anche prima che si concretizzino». Netanyahu ha infine sottolineato che Israele «non chiede l’approvazione di nessuno» per le proprie operazioni e che «sarà il nostro governo a decidere quali forze internazionali sono accettabili o meno». Il premier ha aggiunto che tale posizione «è stata compresa e accettata dagli Stati Uniti», i cui alti rappresentanti «hanno riconosciuto che la relazione tra i due Paesi è una vera partnership».
