Netanyahu scettico sulla presenza di militari turchi a Gaza

di Redazione ETI/Reuters
23 Ottobre 2025 11:40 Aggiornato: 23 Ottobre 2025 11:40

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lasciato intendere mercoledì la sua opposizione a qualsiasi ruolo per le forze armate turche nella Striscia di Gaza, nell’ambito di una missione di monitoraggio del cessate il fuoco sostenuto dagli Stati Uniti con il gruppo terroristico palestinese Hamas.

Parlando a Gerusalemme a fianco del vicepresidente statunitense in visita, JD Vance, Netanyahu ha riferito che i colloqui si sono concentrati sul futuro di Gaza, discutendo anche di chi potrà garantire la sicurezza in un territorio devastato da due anni di conflitto.
Vance, che martedì aveva espresso un cauto ottimismo sul piano di pace, ha ribadito: «Non ho mai detto che sarebbe stato facile. Ma sono ottimista sul fatto che il cessate il fuoco reggerà e che potremo davvero costruire un futuro migliore in tutto il Medio Oriente».
Dopo Vance, il ministro degli Esteri statunitense Marco Rubio arriverà giovedì per incontrare Netanyahu venerdì.

La tregua a Gaza regge, e l’attenzione si è ora spostata sulla seconda fase del piano Trump, che prevede il disarmo di Hamas e l’istituzione di un comitato palestinese, supervisionato a livello internazionale, incaricato di governare Gaza in collaborazione con una forza internazionale che affianchi un nuovo corpo di polizia palestinese.

Rispondendo a una domanda sull’ipotesi di impiegare forze di sicurezza turche a Gaza, Netanyahu ha dichiarato: «io ho opinioni molto decise a riguardo» facendo capire di essere contrario. La Turchia, che ha contribuito a persuadere Hamas a accettare il piano Trump, ha espresso l’intenzione di partecipare alla task force internazionale per monitorare l’attuazione del cessate il fuoco, e che le sue Forze armate potrebbero servire con compiti militari o civili a seconda delle necessità.
Martedì, il vicepresidente americano aveva ventilato la possibilità che la Turchia potesse svolgere un «ruolo costruttivo», precisando però che Washington non avrebbe imposto nulla a Israele per quanto riguarda l’eventuale presenza di truppe straniere «sul suo suolo».
Le relazioni tra la Turchia (che è membro Nato) e Israele hanno toccato nuovi minimi durante il conflitto a Gaza, quando il presidente turco Tayyip Erdogan che ha criticato aspramente gli attacchi israeliani nell’enclave e in altre aree della regione.
Hamas ha resistito alle pressioni per il disarmo, affermando di essere pronto a consegnare le proprie armi a un futuro Stato palestinese.

L’organizzazione terroristica Hamas ha riaffermato il proprio controllo a Gaza dopo il cessate il fuoco, schierando uomini armati per le strade e uccidendo (anche a sangue freddo, con esecuzioni sommarie in mezzo alle strade) gli oppositori palestinesi.

 


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