Meloni: riforma giustizia un passo verso un sistema più equo e trasparente

di Mirko Fadda
23 Luglio 2025 9:30 Aggiornato: 23 Luglio 2025 9:35

Ieri il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha celebrato in un post su X l’approvazione in seconda lettura al Senato della riforma costituzionale della giustizia. «Segna un passo importante verso un impegno che avevamo preso con gli italiani e che stiamo portando avanti con decisione». Il capo del Governo ha sottolineato che, pur non essendo ancora concluso il percorso, «oggi confermiamo la nostra determinazione nel dare all’Italia un sistema giudiziario sempre più efficiente, equo e trasparente», evidenziando l’obiettivo del governo di migliorare l’efficienza e la trasparenza del sistema giudiziario italiano.

In un video messaggio trasmesso su X la Meloni ha evidenziato gli importanti progressi su giustizia e sicurezza, temi centrali del programma di governo. «Oggi il Senato ha approvato in seconda lettura il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere tra chi accusa e chi giudica, sul sorteggio per l’individuazione dei componenti del Csm e su una giustizia disciplinare dei magistrati non condizionata dall’appartenenza correntizia», ha dichiarato, definendo il passo «fondamentale» per garantire un «giusto processo», come sancito dalla Costituzione, e restituire «autorevolezza e dignità» ai magistrati.

Sul fronte carcerario, la premier ha illustrato il nuovo piano carceri straordinario di interventi approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevede 10 mila nuovi posti detentivi entro il 2027, con un investimento di oltre 750 milioni di euro, e l’obiettivo di ulteriori 5 mila posti per colmare il divario tra presenze (62 mila 728 al 30 giugno 2025) e capienza (51 mila 592). «Prima si adeguavano i reati al numero di posti disponibili. Noi riteniamo che vada adeguata la capienza delle carceri al numero di persone che devono scontare una pena», ha affermato, ribadendo l’impegno per la «certezza della pena» e annunciando 1.000 assunzioni extra per la polizia penitenziaria nella prossima legge di bilancio.

Infine, la Meloni ha presentato un disegno di legge per i tossicodipendenti responsabili di reati legati alla droga, che consente di scontare pene fino a 8 anni in detenzione domiciliare presso comunità terapeutiche, con percorsi di recupero dedicati. «Dal momento dell’arresto, il tossicodipendente può scegliere la comunità invece del carcere, recuperando se stesso e aumentando la sicurezza». «È stata una giornata di risposte concrete e impegni mantenuti», ha concluso la premier.

 


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