Nell’antica Cina, le vedove che decidevano di non risposarsi erano considerate modelli di lealtà e castità. Allo stesso tempo, quando si trattava di eventi che cambiano la vita, i cinesi credevano che fosse il Cielo, e non i mortali, ad avere l’ultima parola sul destino di una persona. Il principio è incarnato nel racconto popolare dietro il proverbio ‘proprio come cade la pioggia dal cielo, tua madre deve sposarsi’.
Tanto tempo fa, c’era uno studioso di nome Zhu Yaozong, il cui padre si era ammalato ed era morto quando aveva solo un anno. Sua madre, volendo evitare di dare al piccolo figlio un patrigno, lo aveva allevato da sola.
Diventato più grande, Yaozong era andato a studiare con un maestro di nome Zhang Wenju. Seguendo i rigidi insegnamenti di Zhang, Yaozong si dimostrò uno studente capace: a quindici anni superò l’esame imperiale di livello di contea; a diciotto anni raggiunse il rango più alto e gli venne concessa udienza dall’imperatore. E l’imperatore rimase così impressionato dai risultati del giovane che decise di farlo sposare con una principessa.
A questo punto Yaozong pensò alla madre, che era rimasta sola per il suo bene, e parlò all’imperatore del sacrificio della madre. Commosso, l’imperatore ordinò immediatamente di far erigere un arco in onore della casta vedova nella città natale di Yaozong.
Ma quando il nuovo studioso imperiale tornò a casa e diede alla madre la bella notizia, la sua gioia si trasformò presto in preoccupazione. Mentre il figlio era nella capitale, la donna si era avvicinata al maestro Zhang e i due si erano fidanzati. Stavano organizzando il matrimonio in previsione del ritorno di Yaozong. Scioccato, Zhu si prostrò di fronte alla madre e pianse: «Madre, se è la verità, allora vuol dire che ho ingannato l’imperatore. Questo è un crimine che giustifica lo sterminio della nostra intera famiglia!».
Anche sua madre iniziò a piangere. Era già fidanzata con Zhang, ma allo stesso tempo conosceva la gravità dell’atto di ingannare l’imperatore. Alla fine disse: «Lasciamo che il nostro fato sia deciso dal Cielo». Mentre parlava, si tolse una delle sue gonne di seta e la diede a Zhou: «Figlio mio, fammi un favore e lava questa gonna di seta per me domani. Se si asciuga entro il crepuscolo, allora cancellerò il matrimonio. Se rimane bagnata, allora lasciaci stare».
Il giorno successivo fu limpido e luminoso. Mentre lavava, Zhu Yaozong pensava felice che non sarebbe stato un problema con quel bel tempo asciugare non una ma dieci gonne. Ma non appena lavò l’indumento e lo stese ad asciugare nel cortile, nuvole di pioggia si riunirono minacciose, dando subito inizio a un temporale: a mezzanotte la gonna era più bagnata di quando era stata appena lavata.
Quindi la madre disse: «Figlio, proprio come cade la pioggia dal cielo, tua madre deve sposarsi. Non ti puoi opporre al volere del Cielo». Sebbene Yaozong piangesse e si dispiacesse della sua sfortuna, le circostanze gli davano poca scelta.
Appena tornato nella capitale imperiale e giunto alla presenza dell’imperatore, Yaozong parlò francamente del matrimonio di sua madre con Zhang Wenju e del risultato della loro scommessa, pronto a subire una punizione.
Nel sentire la storia di Yaozong, l’imperatore, dopo aver preso in esame la vicenda, disse: «Questa unione è stata voluta dal Cielo, non interferiamo».
Da quel momento, l’uso cinese della frase ‘proprio come cade la pioggia dal cielo tua madre deve sposarsi. Non ti puoi opporre al volere del Cielo’ (tian yao xia yu, niang yao jia ren) è diventato un proverbio che sta a indicare qualcosa di predestinato che non può essere cambiato.
Articolo in inglese ‘Marriage or Chastity? The Story Behind a Chinese Proverb‘