Macron tenta di rivitalizzare l’asse Parigi-Berlino

di Tom Ozimek/Emiliano Serra
8 Maggio 2025 12:07 Aggiornato: 8 Maggio 2025 12:07

L’annuncio congiunto del presidente francese Emmanuel Macron e del nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz, volto alla creazione di un “consiglio di sicurezza” franco-tedesco, rappresenta un tentativo di ridefinizione delle politiche di difesa europee che, evidentemente, non include Bruxelles.  L’obiettivo del “consiglio” risponderebbe a una duplice esigenza: rafforzare l’ormai debole asse Parigi-Berlino in materia di difesa e affrontare le sfide poste da un panorama internazionale in rapida evoluzione. Mentre la guerra in Ucraina continua a segnare l’agenda geopolitica mondiale, l’Europa si trova a un bivio.

Il consiglio di sicurezza franco-tedesco, come illustrato da Macron, non vuole essere un organo tecnico, ma si propone come un foro permanente per affrontare le minacce comuni, dalla sicurezza regionale alle implicazioni dei conflitti mondiali. Macron ha detto che questo passo si inserisce in un contesto più ampio, in cui l’Unione europea si confronta non solo con le trattative commerciali con Washington, ma anche con la necessità di garantire un futuro quadro di sicurezza per Kiev, laddove l’amministrazione Trump riuscisse a ottenere una tregua.
Dal canto suo, Merz ha ribadito la centralità della cooperazione bilaterale, ritenendo che un rafforzamento dell’asse Parigi-Berlino sia imprescindibile per affrontare le sfide attuali. Il cancelliere ha tuttavia mantenuto un atteggiamento prudente riguardo agli impegni di lungo termine per la sicurezza ucraina, rimandando qualsiasi dettaglio a un eventuale accordo di pace.

Il vertice parigino si colloca in un momento in cui Macron moltiplica gli sforzi per mediare un cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina, mentre l’amministrazione Trump, pur accogliendo favorevolmente un rafforzamento dell’autonomia europea, continua a sollecitare gli alleati Nato a incrementare le spese militari.

Durante la conferenza di Monaco, il vicepresidente JD Vance ha criticato le richieste russe nei negoziati di pace definendole come eccessive, riconoscendo l’apertura di Kiev a un cessate il fuoco temporaneo, ma osservando come l’intesa sembri al momento ancora lontana. La strategia americana resta comunque improntata al dialogo, pur evidenziando segni di crescente impazienza. Vance ha infatti ribadito che spetta a Mosca e Kiev trovare una base comune per riaprire un dialogo diretto, mentre Washington mantiene la disponibilità a facilitare le trattative.

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