Le autorità di sicurezza federali canadesi prevedono che Pechino tenterà di interferire nella campagna elettorale attualmente in corso in Canada. Durante una conferenza stampa a Ottawa il 24 marzo, Vanessa Lloyd, capo della task force per le Minacce alla Sicurezza e l’Intelligence alle Elezioni, ha delineato le principali forme di minacce al processo elettorale, sottolineando il rischio di ingerenze cinesi. «La Cina punterà con ogni probabilità a colpire le istituzioni democratiche e la società civile canadese». Il regime cinese ha mobilitato delle squadre per ostacolare determinati candidati e sta interferendo sui politici e sugli scrutatori dei seggi.
Il rapporto Hogue, pubblicato a gennaio, ha identificato il regime cinese come la principale minaccia di ingerenza straniera in Canada. Lloyd ha specificato che vi è un’alta probabilità che la Cina utilizzi strumenti basati sull’intelligenza artificiale per interferire con il processo democratico canadese, sfruttando i social media per diffondere disinformazione e manipolare le opinioni di varie comunità etniche, culturali e religiose cinesi in Canada.
Le autorità canadesi hanno recentemente rilevato un tentativo di interferenza riconducibile al Pcc: una campagna contro la candidata Chrystia Freeland. Secondo Il meccanismo, articoli denigratori pubblicati su un blog anonimo legato a Pechino sono stati ampiamente diffusi sulla piattaforma WeChat, raggiungendo tra i 2 e i 3 milioni di utenti in tutto il mondo.
La stessa piattaforma era già stata utilizzata nelle elezioni del 2021 per diffondere false informazioni sul Partito Conservatore, in un’operazione diretta dal regime cinese e volta a scoraggiare i sino-canadesi dal votare per i conservatori. Kenny Chiu, il candidato conservatore, ha poi perso attribuendo la sconfitta alla campagna di disinformazione su WeChat e nei organi di propaganda in lingua cinese controllati dal Pcc.
Le elezioni federali canadesi sono indette il 23 marzo e si terranno il 28 aprile.
