Grandi lavori di costruzione sono in corso in Iran presso il sito Taleghan 2 nel complesso militare di Parchin, vicino a Teheran. Il sito era precedentemente attribuito al progetto Amad per lo sviluppo di armi nucleari ed era stato attaccato il 25 ottobre 2024, secondo la stampa internazionale da Israele.
La notizia arriva dall’American Institute for Science and International Security (diretto dall’esperto nucleare David Albright) considerato uno degli organismi più autorevoli e affidabili negli Stati Uniti nel campo del monitoraggio della proliferazione delle armi nucleari, i cui rapporti costituiscono un punto di riferimento per analisti, giornalisti e alti funzionari dei governi americano e israeliano sul programma nucleare iraniano.
Secondo recenti immagini satellitari analizzate dai ricercatori dell’istituto, tra cui lo stesso Albright, i lavori presso il sito Taleghan sono iniziati a metà maggio 2025 e sono proseguiti per tutta la Guerra dei 12 giorni di giugno, fino a oggi. Il 20 maggio 2025 è stata vista una copertura temporanea nera installata sui resti della struttura distrutta nell’attacco. Il 12 giugno, prima della Guerra dei 12 giorni tra Israele e Iran (che però non ha coinvolto il sito Taleghan) erano stati identificati lavori di movimento terra e di posa delle fondamenta in prossimità della copertura temporanea stessa. Il 30 agosto, una grande struttura a volta (stimata in 45 x 17 metri) risultava costruita sopra la copertura, insieme a due strutture a volta più piccole, ognuna delle quali misura circa 20 x 7 metri. Il 27 settembre, sono stati osservati l’aggiunta di una terza struttura a volta e ulteriori progressi sulle due esistenti. Inoltre, un’ulteriore quarta struttura di supporto è stata individuata a circa 200 metri a est del sito, lungo la strada perimetrale orientale. Quest’ultima struttura è stata osservata per la prima volta a maggio e la sua costruzione è ancora in corso.

Quanto alla funzione di questo imponente complesso, la conclusione degli analisti è cauta ma preoccupata allo stesso tempo: dalle sole foto satellitari non è possibile dedurre inequivocabilmente lo scopo della costruzione, ed è possibile che si tratti di un progetto con usi civili o militari estranei al settore nucleare. Ma il fatto stesso che i lavori vengano svolti su un sito che faceva parte del programma nucleare Amad suscita preoccupazione e solleva seri interrogativi sulla sua vera finalità.
Secondo gli analisti dell’istituto, questo potrebbe essere un tentativo di ricreare le “capacità nucleari” precedentemente presenti al sito Taleghan 2, come le camere di prova per cariche esplosive ad alta energia utilizzate nello sviluppo di testate nucleari o la capacità produttiva dell’esplosivo convenzionale Petn, considerato un componente centrale del progetto di armamento. In tal caso, la struttura più grande potrebbe ospitare l’attività principale, mentre le due strutture più piccole potrebbero servire al controllo e alla diagnostica degli esperimenti o dei processi produttivi.
La progettazione architettonica degli edifici potrebbe avere una funzione difensiva: i tetti a volta potrebbero essere ricoperti di terra per fortificare gli edifici e migliorarne la resistenza agli attacchi aerei. I due edifici laterali sono posizionati in modo che, ricoprendoli di terra, si possa creare una “trappola anti-esplosione” alle loro spalle, riducendo i danni e proteggendo l’edificio centrale. Il terzo edificio intermedio potrebbe fungere da collegamento protetto o da ingresso remoto, riducendo il rischio di esplosione.
L’American Institute for Science and International Security sottolinea che, allo stato attuale, non vi siano prove dirette della fabbricazione di armi nucleari nelle nuove strutture, e che servano quindi ulteriori informazioni prima di poter trarre conclusioni definitive. Ma il ritmo serrato dei lavori di ricostruzione e la costruzione di nuovi edifici con caratteristiche di schermatura, in un’area da sempre associata ai test nucleari iraniani, continuerà a essere attenzionata dall’intelligence e dalla comunità internazionale.