L’Iran respinge l’offerta di negoziati di Trump

di Agenzia Nova
8 Marzo 2025 19:42 Aggiornato: 8 Marzo 2025 19:42

La Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha dichiarato che Teheran non negozierà sotto pressione da parte di un «Paese prepotente» e ha accusato gli Stati Uniti di utilizzare tattiche intimidatorie per piegare la Repubblica Islamica.

Le dichiarazioni sono arrivate durante un incontro pubblico alla presenza dei più alti rappresentanti delle istituzioni e delle forze armate iraniane, a poche ore dalle parole del presidente statunitense Donald Trump, che ha affermato di aver inviato una lettera a Khamenei con una proposta per avviare negoziati sul nucleare.

L’ayatollah Khamenei ha respinto con fermezza qualsiasi ipotesi di negoziato “sotto minaccia”, sottolineando che la Repubblica Islamica non accetterà imposizioni da parte di governi stranieri. «L’insistenza di alcuni governi prepotenti sui negoziati non ha lo scopo di risolvere i problemi, ma piuttosto di dominare e imporre le proprie aspettative», ha dichiarato Khamenei, citato dall’agenzia ufficiale Irna.

La posizione iraniana arriva dopo che, in un’intervista con Fox Business, Trump ha ribadito che vi sono «due modi per gestire la questione iraniana: militarmente o attraverso un accordo che impedisca a Teheran di sviluppare armi nucleari».

La leadership iraniana ha ribadito che non scenderà a compromessi con Washington finché gli Stati Uniti continueranno con la politica di «massima pressione», che ha incluso il ripristino di sanzioni economiche severe contro l’Iran. Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha già escluso qualsiasi dialogo diretto con Washington in queste condizioni, sottolineando che «qualsiasi trattativa deve avvenire senza minacce e senza condizioni unilaterali».

Trump, dalla sua rielezione a gennaio, ha mostrato interesse a un dialogo con l’Iran per «raggiungere un accordo», ma il 5 febbraio ha firmato un memorandum per ripristinare la campagna di «massima pressione» con nuove sanzioni, una strategia adottata anche nel suo primo mandato.

Nel 2018, Trump aveva ritirato gli Stati Uniti dall’accordo nucleare del 2015 (Jcpoa), firmato dall’amministrazione Obama, reintroducendo dure sanzioni economiche che avevano colpito l’economia iraniana. L’ayatollah Khamenei ha criticato anche i Paesi europei firmatari dell’accordo – Regno Unito, Francia e Germania – per aver accusato l’Iran di non rispettare i suoi impegni. «Voi dite che l’Iran non ha adempiuto ai suoi obblighi nucleari. E voi, li avete rispettati?», ha replicato.

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