La von der Leyen conferma l’apertura sui dazi

di Redazione ETI
27 Giugno 2025 8:50 Aggiornato: 27 Giugno 2025 15:09

Il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato giovedì che Bruxelles ha ricevuto da Washington l’ultimo documento utile a proseguire i negoziati sui dazi doganali, senza però rivelare i dettagli delle richieste, «tutte le alternative restano aperte», ha detto al von der Leyen ai giornalisti al termine di un vertice Ue a Bruxelles, aggiungendo: «Stiamo valutando la proposta […] il nostro messaggio oggi è chiaro: noi siamo pronti a raggiungere un accordo. Allo stesso tempo, ci stiamo preparando per l’eventualità che non si arrivi a un’intesa soddisfacente», ha poi  tenuto a sottolineare, aggiungendo di essere pronta difendere gli interessi dell’Ue.

L’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti non ha rilasciato commenti immediati in merito alla recente proposta americana. Nelle ultime settimane, Stati Uniti e Unione europea hanno tenuto diverse sessioni di negoziato, ma l’attenzione dell’amministrazione Trump si era ultimamente spostata verso il conflitto sul programma nucleare iraniano e il mantenimento di una tregua commerciale con la Cina.

Ma ora che la pratica Iran è stata archiviata, improvvisamente ci si rende conto che mancano solo due settimane al fatidico 9 luglio, la data “ultimatum”  fissata dal presidente statunitense Donald Trump, entro cui l’Ue (e altri) devono concludere un accordo per ridurre al minimo i dazi americani. In base ai dazi reciproci annunciati da Trump ad aprile, infatti, il dazio aggiuntivo temporaneo del 10% sulle importazioni dall’Ue raddoppierebbe al 20% se non si raggiungesse un’intesa entro il 9 luglio.

Il ministro del Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha dichiarato che le scadenze per i negoziati con alcuni Paesi (sempre che agiscano in buona fede) potrebbero essere prorogate. Fonti vicine alle trattative, citate da Reuters, riferiscono che a Bruxelles starebbero ormai rassegnandosi all’idea che un dazio “reciproco” del 10% rappresenti la base di qualsiasi accordo commerciale tra Stati Uniti e Ue. Ma l’Ue deve anche fare i conti con i dazi del 25% imposti da Trump su automobili, acciaio e alluminio; e potrebbe venire anche colpita da ulteriori dazi settoriali su semiconduttori e prodotti farmaceutici.

 


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