Il Libano ha offerto agli Stati Uniti un accordo in base al quale Hezbollah verrebbe disarmato in cambio del ritiro di Israele dai territori libanesi che controlla nel sud del Paese, ha dichiarato un funzionario libanese al quotidiano filo-saudita Asharq Al-Awsat. Il presidente libanese Joseph Aoun avebbe chiarito all’amministrazione americana che la richiesta di scioglimento di Hezbollah sembra che richieda anche delle concessioni da parte di Israele, tra cui il ritiro dai territori, la cessazione degli attacchi e la restituzione dei prigionieri.
Oggi sarebbe poi previsto un incontro “importante” tra il presidente del Parlamento, Nabih Berri, vicino a Hezbollah, e il primo ministro Nawaf Salam, per discutere la risposta libanese alle richieste americane di smantellare l’organizzazione terroristica.
La bozza della risposta è già stata redatta da Aun e Salam ed è stata inoltrata a Berri, che rappresenta la posizione di Hezbollah, per la revisione. Una versione definitiva sarà sottoposta all’approvazione del governo solo dopo aver raggiunto un accordo con lui.
Il quotidiano saudita ha osservato che l’esercito libanese aveva predisposto un piano d’azione che dettagliava le misure di risposta da adottare nel caso in cui Israele avesse attuato la propria parte degli accordi. Inoltre, è stato riferito che Aoun aveva parlato con i rappresentanti di Hezbollah della necessità di trasferire le armi pesanti dell’organizzazione all’esercito, alla luce dell’affermazione che queste armi avevano «perso la loro efficacia» a seguito dell’ultimo ciclo di combattimenti tra Israele e Hezbollah