L’economia cinese inizia ad accusare i primi duri colpi dei dazi americani. Diversi esportatori cinesi riferiscono che quest’anno la più grande fiera commerciale della Cina, la Canton Fair, è stata meno affollata rispetto al solito. Questo mentre, a causa dei dazi, un diffuso pessimismo si fa strada fra i commercianti cinesi.
La Canton Fair, nota anche come Fiera di Importazione ed Esportazione della Cina, è la prima fiera commerciale del Paese. Si tiene ogni primavera e autunno dal 1957 a Guangzhou. Il Partito comunista cinese ha dichiarato che la fiera di questa stagione ha contato circa 31 mila espositori, di cui oltre 30 mila relativi al settore export per la prima volta, attirando più di 200 mila compratori stranieri. Tuttavia, gli esportatori presenti alla fiera dicono di avere meno clienti e contratti rispetto al passato.
L’espositore di un’azienda di illuminazione di Zhongshan, che ha preferito restare anonimo per ovvi motivi di sicurezza personale, ha detto: «Non ci sono più clienti da Germania, Francia o Stati Uniti, ma ci sono più persone che comprano da Ucraina e Russia», la mattina dell’apertura c’era poca affluenza e, sebbene la fiera abbia sempre attirato clienti di qualità, il commerciante ha detto di non aspettarsi i volumi di vendite passato, nonostante l’effetto dei dazi non l’abbia ancora colpito direttamente, poiché gran parte del suo mercato finale sono gli Stati Uniti, attraverso triangolazioni in altri Paesi.
Un commerciante di mobili della provincia del Fujian, confermando che l’economia è in crisi da anni, ha detto che la fiera del mobile di Shenzhen, il mese scorso, è stata «parecchio deludente» e che la sua azienda sta subendo un forte calo di vendite all’estero.
UN MERCATO IN CRISI
Sebbene i dazi dell’amministrazione Trump sul resto del mondo siano per ora bassi, probabilmente ridurranno la domanda internazionale nei prossimi mesi, inclusa quella dei prodotti cinesi. Questo perché la Cina, come è ormai noto, continua a esportare indirettamente verso gli Stati Uniti tramite altri Paesi. Ma i dazi “reciproci” di Trump stanno costringendo a scegliere se stare con gli Stati Uniti o con il regime cinese. E se il regime cinese continuerà a vendere, attraverso i suoi intermediari in “Paesi-tappa”, con l’obiettivo di continuare a vendere negli Stati Uniti eludendo i dazi, Trump colpirà duramente con dazi elevati anche i Paesi che si prestano a questa triangolazione con la Cina, colpendo pesantemente sia le esportazioni cinesi indirette che i Paesi complici dell’elusione dei dazi.
Secondo alcuni analisti, il declino della Canton Fair riflette un crescente pessimismo nei confronti dell’economia cinese e una perdita di fiducia delle imprese nel futuro. Altri riflettono sul fatto la Cina abbia venduto merci a prezzi bassissimi per molti anni, danneggiando le economie di tutto il mondo, e creando un sistema produttivo enormemente sovradimensionato. «Senza il mercato americano, dove andranno a finire le enormi scorte di magazzino cinesi?» ha commentato un esperto.
La banca d’affari Ubs ha recentemente diffuso le stime di crescita economica cinese per il 2025 prevedendo un calo dal 4% al 3,4%, e un calo delle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti del 10% entro l’anno.