Lunedì Amazon ha lanciato in orbita i primi 27 satelliti per il progetto Kuiper, finalizzato a realizzare la connessione internet a banda larga direttamente dallo spazio. Questi i primi passi del progetto di Jeff Bezos, anche se in ritardo sulla tabella di marcia, per “rispondere” alla rete spaziale Starlink di Elon Musk.
Il nome “Kuiper” si riferisce alla Fascia di Kuiper, una regione del sistema solare oltre Nettuno, che prende il nome dall’astronomo olandese Gerard Kuiper. I satelliti sono i primi dei 3.236 che Amazon intende mandare in orbita, un’iniziativa da 10 mila miliardi di dollari annunciata nel 2019, nata per fornire internet a banda larga a consumatori, aziende e nazioni di tutto il mondo: un mercato che ormai SpaceX domina da anni. Il colosso dell’e-commerce ha presentato il servizio come un’opportunità per le aree rurali prive di connessione.
Dopo un primo tentativo di lancio del 9 aprile, annullato per maltempo, i 27 satelliti sono partiti lunedì alle 19 ora locale dalla base di lancio della United Launch Alliance presso la Cape Canaveral Space Force Station, trasportati da un razzo Atlas V, in collaborazione con Boeing e Lockheed Martin.
Il lancio dei primi satelliti Kuiper è stato ritardato di oltre un anno. La Commissione Federale per le Comunicazioni degli Stati Uniti ha imposto ad Amazon di spedire in orbida metà dell’infrastruttura entro metà 2026, ma questo ritardo rende probabile una richiesta di proroga da parte dell’azienda statunitense. Se tutto procede come previsto, Amazon conta di «fornire il servizio ai clienti entro la fine dell’anno». In un documento presentato alla Commissione Federale per le Comunicazioni nel 2020, Amazon ha indicato che potrebbe attivare il servizio già in alcune regioni settentrionali e meridionali con 578 satelliti, espandendo la copertura verso l’equatore man mano che gli altri satelliti entreranno in orbita.
Kuiper rappresenta un progetto ambizioso in un mercato ormai dominato da Starlink. Tuttavia, i dirigenti di Amazon ritengono che l’esperienza nei prodotti di consumo e il suo consolidato business di cloud, integrati in Kuiper, offrano un vantaggio in più rispetto a Starlink. Amazon ha anche presentato i device destinati ai propri consumatori: un’antenna dalle dimensioni di un disco in vinile e un terminale più piccolo, paragonabile a un Kindle. L’azienda prevede di produrne decine di milioni, vendendoli a poco meno di 400 dollari ciascuno. Nel 2022, ha poi siglato il più grande accordo di lancio del settore, prenotando 83 lanci con la United Launch Alliance, la francese Arianespace e Blue Origin, la compagnia spaziale di Bezos. Amazon ha testato due satelliti prototipo nel 2023 dichiarando i test riusciti, ma da quel momento non ha rilasciato ulteriori dettagli sullo sviluppo del programma.
Ma per ora SpaceX domina il mercato degli operatori satellitari: con la propria azienda di lanci spaziali, anche grazie ai razzi riutilizzabili Falcon 9 e allo Starship: dal 2019, la società di Musk ha spedito in orbita oltre 8 mila satelliti Starlink, con una spedizione a settimana che trasporta circa 24 satelliti per ampliare la rete e sostituire quelli obsoleti. Questo ritmo ha permesso a SpaceX di conquistare oltre 5 milioni di utenti in 125 Paesi, dominando il mercato delle comunicazioni satellitari e guadagnandosi l’interesse di agenzie di intelligence e forze armate.