Graziano (Pd): riforma Rai deve seguire linee Freedom act

di Agenzia Nova
5 Luglio 2025 10:55 Aggiornato: 5 Luglio 2025 15:59

La riforma della Rai «deve necessariamente muoversi lungo le linee tracciate dal Freedom act. Se il governo non recepirà queste direttive, il rischio concreto è che, oltre a una Rai sempre più asservita – una vera e propria ‘Tele Meloni’ – ci troveremo a pagare anche una ‘Tele Meloni tax’. L’apertura di una procedura d’infrazione da parte dell’Europa è un’eventualità concreta e i relativi costi ricadrebbero direttamente sulle tasche dei cittadini». Lo ha dichiarato il capogruppo del Partito democratico in commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano, intervenendo a margine dell’incontro sulla Rai alla Festa dell’Unità di Roma, insieme a Maria Elena Boschi (Italia viva), Elisabetta Piccolotti (Alleanza verdi e sinistra) e Dario Carotenuto (Movimento cinque stelle).

«Se non si va nella direzione indicata dall’Europa, è evidente la volontà del governo di portare l’Italia verso un’infrazione, il che significherebbe un’ulteriore multa a carico degli italiani. Entro agosto 2025 – ha ricordato il parlamentare – la nuova riforma del servizio pubblico deve essere attuata. In caso contrario, i cittadini non solo continueranno a pagare il canone, ma si troveranno di fronte a un’altra tassa aggiuntiva».«Ma oltre ai costi economici, c’è un tema ancora più importante: quello del servizio pubblico. Un servizio pubblico deve essere indipendente, autonomo, capace di garantire pluralismo e imparzialità. La libertà dell’informazione non può essere oggetto di mediazione politica: deve essere un principio indiscusso e irrinunciabile», ha concluso Graziano.


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