Il colosso tecnologico cinese Baidu ha negato di aver subito una violazione interna dei dati, dopo che la figlia adolescente di un dirigente ha divulgato online le informazioni personali di alcuni utenti con cui aveva litigato.
L’azienda, che gestisce uno dei principali motori di ricerca in Cina, ha fatto sapere che le informazioni pubblicate dall’adolescente provenivano da “database di doxing” ottenuti illegalmente su piattaforme straniere, che aggregano dati privati rubati. Baidu ha anche affermato di aver presentato una denuncia alla polizia in merito a false informazioni circolate online, tra cui affermazioni secondo cui l’adolescente avrebbe ammesso che suo padre le aveva fornito l’accesso al database.
La figlia del vicepresidente di Baidu, Xie Guangjun, ha pubblicato online nomi, codici identificativi e numeri di telefono privati di alcuni utenti con cui aveva avuto una discussione sui social, legata a pareri discordanti su una star del K-pop. Xie, che lavora nella divisione cloud di Baidu, si è scusato a inizio settimana per il comportamento della figlia, chiarendo che le informazioni provenivano da piattaforme straniere di social network.
