Il 30 giugno l’Fbi ha avvertito del pericolo attacchi informatici dall’Iran negli Stati Uniti. L’allerta segue i recenti attacchi aerei Usa contro il programma nucleare di Teheran. Secondo l’agenzia, le aziende della difesa industriale — in particolare quelle con legami o partecipazioni in imprese israeliane di ricerca e difesa — risultano particolarmente vulnerabili.
Le autorità hanno precisato di non avere rilevato segnali che indichino una campagna coordinata contro le infrastrutture americane attribuibile all’Iran. Ma gli operatori sono stati invitati a informarsi sulla minaccia informatica sostenuta da Teheran e ad adottare misure concrete per rafforzare le difese digitali.
L’Fbi ha comunicato che, negli ultimi mesi, gruppi di hacker legati all’Iran hanno aumentato gli attacchi informatici, con azioni che compromettono siti web e diffondono dati sensibili rubati. In risposta ai recenti bombardamenti contro le strutture nucleari iraniane, queste organizzazioni potrebbero incrementare gli attacchi Ddos, ovvero operazioni che sovraccaricano siti web americani o israeliani e li rendono inaccessibili. L’Fbi avverte inoltre che hacker affiliati a Teheran potrebbero collaborare con organizzazioni criminali per eseguire gravi attacchi ransomware, che bloccano sistemi informatici con la crittografia e pubblicano online informazioni rubate.