Fbi: il regime cinese esportazione di proposito il fentanile in America

di Redazione ETI/Frank Fang
9 Giugno 2025 7:11 Aggiornato: 9 Giugno 2025 15:14

Secondo quanto dichiarato dal direttore dell’Fbi Kash Patel, la Cina intende indebolire lentamente gli Stati Uniti alimentando la crisi del fentanile. In un’intervista con il podcaster Joe Rogan, Patel ha dichiarato che il presidente Trump ha svolto un «lavoro straordinario» nel contrastare le organizzazioni criminali legate al traffico di droga e rafforzare la sorveglianza al confine meridionale. Ma la causa della crisi del fentanile sarebbe, in realtà, il Partito comunista cinese stesso. Anche se, ha precisato il direttore, la Cina «non guadagna granché» da queste esportazioni. E quindi l’obiettivo di Pechino è destabilizzare il Paese avversario, piuttosto che guadagnare dalle esportazioni.

«A mio avviso, il Pcc usa il fentanile con un approccio mirato a mettere in ginocchio gli Stati Uniti», ha sostenuto Patel. Il piano del regime cinese punterebbe quindi a «eliminare intere generazioni di giovani uomini e donne» che potrebbero diventare poliziotti, soldati o insegnanti. «La Cina sta distruggendo decine di migliaia di americani ogni anno», ha aggiunto.

Nel 2024, si stima che 48 mila 422 persone siano morte a causa di overdose da fentanile, secondo i dati del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie. A marzo, Trump ha imposto un dazio aggiuntivo del 20% sulle importazioni cinesi proprio per contrastare questa droga.

Il direttore ha poi accusato la Cina di mentire al mondo sull’interruzione delle esportazioni di precursori del fentanile. «Pechino ha preso in giro il mondo intero, dichiarando di vendere solamente X precursore, e che quindi non ha alcuna resposanbilità in merito al commercio del fentanile. Il problema è che esistono altri 14 precursori per produrre questa droga, e loro continuano a esportarli tutti».

INDIA E CANADA

Patel ha rivelato che l’Fbi ha avviato un’operazione per colpire specificatamente le aziende cinesi che producono questi precursori e che li spediscono in India e Canada. «Spediscono i precursori in Canada, li trasformano in fentanile e da lì organizzano la distribuzione mondiale, dato che controlliamo rigorosamente il confine meridionale». Il direttore ha dichiarato di aver «appena parlato con il governo indiano. Stiamo collaborando con i vertici del governo e le autorità di polizia indiane, per trovare le aziende che acquistano questi precursori e fermarle».

L’Agenzia Antidroga statunitense ha espresso grandi preoccupazioni per i sofisticati «superlaboratori» di fentanile in Canada. Secondo l’Agenzia, sebbene il fentanile proveniente dal Canada sia ancora limitato rispetto a quello del Messico, rappresenta comunque una minaccia. «Queste attività potrebbero crescere e compensare eventuali carenze di fentanile dovute a blocchi nella produzione o nel traffico dal Messico».

A gennaio, due aziende farmaceutiche indiane, Raxuter Chemicals e Athos Chemicals, sono state accusate di associazione a delinquere, distribuzione e importazione dei precursori negli Stati Uniti e in Messico. Bhavesh Lathiya, fondatore e alto dirigente di Raxuter Chemicals, è stato arrestato a New York e acccusato degli stessi crimini. Secondo i procuratori, le aziende avrebbero fatto largo uso di pratiche scorrette per evitare i controlli, come etichette false, moduli doganali contraffatti e dichiarazioni mendaci ai valichi di frontiera.

Il ministero della Giustizia ha dichiarato che le autorità federali hanno arrestato 16 persone e sequestrato oltre 400 chilogrammi di fentanile in cinque stati. Il direttore dell’Fbi ha spiegato che i trafficanti di droga stanno producendo “pillole” di fentanile, camuffate da caramelle o orsetti gommosi per attirare i più giovani.
Un’azienda con sede in Cina e tre cittadini cinesi sono stati incriminati per aver importato delle presse per produrre proprio queste pillole negli Stati Uniti. «Ho promesso al presidente e al popolo americano che non permetteremo che i bambini muoiano di overdose di fentanile. Datemi solo un po’ più di tempo, stiamo conducendo una delicata operazione a livello mondiale», ha dichiarato il direttore dell’Fbi.


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