Escalation del Cremlino, la Russia provoca Gran Bretagna, Polonia e Romania

di Redazione ETI
20 Novembre 2025 10:49 Aggiornato: 21 Novembre 2025 10:41

Il Regno Unito è pronto a reagire militarmente contro la Russia. Questo l’avvertimento dato ieri dal ministro della Difesa britannico John Healey a Mosca, dopo che la nave spia russa Yantar aveva puntato fasci laser contro i piloti degli aerei della Royal Air Force, che monitoravano le attività della nave russa al largo della costa settentrionale della Scozia.

«Abbiamo schierato una fregata della Royal Navy e aerei P-8 della Raf per seguire ogni movimento di questo natante, quando la Yantar ha puntato i laser ai nostri piloti» ha detto Healey in conferenza stampa. «Questa azione russa è estreamente pericolosa. È la seconda volta quest’anno che questa nave opera nelle acque britanniche. Il mio messaggio alla Russia e a Putin è chiaro: vi vediamo, sappiamo cosa state facendo. Se la Yantar deciderà di dirigersi verso sud questa settimana, noi saremo pronti».
Healey ha poi precisato che la Yantar fa parte di una flotta russa concepita per mettere a rischio l’infrastruttura sottomarina britannica e degli alleati occidentali: «Non si tratta di una semplice operazione navale. È parte di un programma russo guidato dal cosiddetto Alto Direttorato di ricerca in alto mare, noto come Gugi, concepito per attività di sorveglianza in tempo di pace e sabotaggio in caso di conflitto».

Nel gennaio 2025, sempre la Yantar era stata sorpresa vicino a dei cavi sottomarini provocando una risposta di un sottomarino nucleare inglese, che era emerso in segno di avvertimento. Recentemente la nave si è trovata ai confini delle acque territoriali britanniche, limitate a 12 miglia nautiche dalla costa, dopo essere entrata nella zona economica esclusiva di 200 miglia nautiche.
L’episodio del laser, avvenuto nelle ultime due settimane, è il primo di questo tipo contro l’aeronautica britannica e ha portato a una modifica delle regole d’ingaggio della marina britannica per poter seguire e monitorare più da vicino le attività della Yantar.

Nel frattempo, il Cremlino continua a provocare l’Europa orientale: Polonia e Romania hanno mobilitato ieri i loro caccia in risposta ai raid aerei russi in Ucraina.
«In relazione agli attacchi della Federazione russa a installazioni sul territorio ucraino, l’aviazione polacca e alleata operano nel nostro spazio aereo», ha dichiarato il Comando Operativo delle Forze Armate polacche su X. «Sono stati allertati aerei da caccia e un velivolo di allerta, mentre i sistemi di difesa terrestre e quelli radar hanno raggiunto il massimo livello di prontezza». Due aeroporti nel sud-est della Polonia, a Rzeszow e Lublin, sono stati temporaneamente chiusi «per garantire la libertà di operazione all’aviazione militare», ha spiegato poi l’Agenzia polacca per la navigazione aerea.

In Romania, a causa dell’intrusione di un drone nello spazio aereo nazionale, il ministero della Difesa ha fatto decollare due Eurofighter tedeschi impiegati nella missione di polizia aerea, seguiti da due F-16 rumeni dalla base di Câmpia Turzii. Questo mentre la Romania subisce continuamente cadute di detriti di droni provocate da attacchi russi sulle aree portuali ucraine lungo il Danubio.
Va ricordato che anche Romania, che confina per 400 miglia con l’Ucraina, fa parte della Nato: un attacco russo a questa nazione equivarrebbe a un attacco all’intera Nato, che sarebbe tenuta a rispondere contrattaccando la Russia, portando il mondo a un passo dalla Terza guerra mondiale.

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