Snam archivia il 2024 con risultati «superiori alla guidance», dimostrando così «una crescita significativa» afferma l’Amministratore Delegato di Snam, Stefano Venier, in occasione dei risultati finanziari sul 2024 della società italiana che si occupa delle infrastrutture energetiche.
Nel 2024 l’utile netto adjusted è pari a 1,289 miliardi di euro, in aumento del 10,4 per cento, grazie alla crescita dell’Ebitda adjusted che si attesta a 2,753 miliardi di euro (+13,9 per cento). Gli investimenti totali sono pari a 2,875 miliardi di euro, in aumento del 31 per cento rispetto allo scorso anno, trainati dall’avanzamento dei lavori per il terminale Gnl di Ravenna, dall’avvio dei lavori della Linea Adriatica e dagli investimenti nello stoccaggio. Nel 2024 il dividendo è pari a 0,2905 euro per azione, in crescita del 3 per cento, in linea con la dividend policy.
In uno scenario energetico che rimane «incerto», continua Venier, «stiamo rafforzando l’infrastruttura nazionale con l’acquisizione di Adriatic Lng ed Edison Stoccaggio, attraverso un piano di investimenti di 12,4 miliardi di euro al 2029». L’ambizione di diventare un operatore infrastrutturale pan-europeo multimolecola «va di pari passo con l’innovazione e la sostenibilità, aree in cui nel 2024 abbiamo fatto progressi, anticipando gli ambiziosi obiettivi fissati dal nostro Transition Plan» osserva.
Dalla vendita della partecipazione indirettamente detenuta in Adnoc Gas Pipelines, pari al 5,88 per cento del relativo capitale sociale, a Lunate, un fondo di investimenti alternativi globali basato ad Abu Dhabi, Snam segna una plusvalenza stimata nell’intorno di circa 120 milioni di euro. Il valore contabile della partecipazione al 31 dicembre 2024 risulta pari a circa 140 milioni di euro, mentre il corrispettivo della vendita ammonta a circa 234 milioni di euro equivalenti, comprensivo degli aggiustamenti previsti dal contratto di compravendita e della ticking fee, con un Irr pari a circa il 14,5 per cento. La vendita della partecipazione da parte di Snam è in linea con la strategia di concentrarsi sullo sviluppo di un’infrastruttura multi-molecola lungo i principali corridoi energetici europei.
La società conferma gli obiettivi finanziari del 2025, che prevedono investimenti complessivamente pari a 2,9 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi di euro in infrastruttura gas e 0,4 miliardi di euro per la transizione energetica. Inoltre, è stimata una Rab tariffaria pari a 25,8 miliardi di euro, in crescita del 9 per cento circa rispetto al 2024, grazie ai nuovi investimenti, all’effetto dell’inflazione, all’integrazione di Edison Stoccaggio e alla Fsru di Ravenna. L’Ebitda adjusted dovrebbe raggiungere i 2,85 miliardi di euro (+4 per cento circa rispetto al 2024) grazie alla crescita della Rab e ai contributi di Edison Stoccaggio e della Fsru di Ravenna, nonostante un Wacc più basso. L’Utile netto adjusted dovrebbe raggiungere 1,35 miliardi di euro (+5 per cento rispetto al 2024). Il Debito Netto è atteso a circa 18,4 miliardi di euro (rispetto alla guidance di 18,6 miliardi di euro), compreso il pagamento relativo all’acquisizione di Edison Stoccaggio e la cessione di Adnoc Gas Pipelines.