Gli Emirati Arabi Uniti hanno emesso oggi un (durissimo) avvertimento a Israele dall’inizio della guerra a Gaza, dichiarando che i piani di annessione di Giudea e Samaria rappresentano una minaccia diretta agli Accordi di Abramo. «L’annessione in Cisgiordania costituirebbe una linea rossa per gli Emirati Arabi Uniti», ha affermato Lana Nusseibeh, viceministro degli Esteri emiratino, in un’intervista a Reuters. Secondo Nusseibeh, tale azione «minerebbe gravemente la visione e lo spirito» degli Accordi di Abramo, ponendo fine alle aspirazioni di integrazione regionale. Ha sottolineato poi che le autorità emiratine hanno sempre considerato gli accordi un mezzo per promuovere le aspirazioni palestinesi a uno Stato indipendente. «Chiediamo al governo israeliano di sospendere questi piani. Non possiamo permettere agli estremisti di qualsiasi parte di dettare il corso della regione».
L’avvertimento giunge dopo che il mese scorso il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha annunciato l’avvio dei lavori per un nuovo insediamento, un’iniziativa che, secondo alcuni analisti, frammenterebbe la Cisgiordania, isolandola da Gerusalemme Est. Oggi Smotrich ha dichiarato che è in corso un lavoro preparatorio per «mappare» l’annessione dei territori in Giudea e Samaria, esortando il primo ministro: «va presa una decisione storica per estendere la sovranità israeliana a tutte le aree di Giudea e Samaria».
Gli Accordi di Abramo, siglati con la mediazione statunitense durante il primo mandato del presidente Usa Donald Trump, sono considerati un traguardo storico, avendo reso gli Emirati Arabi Uniti il primo Stato arabo di rilievo a stabilire relazioni con Israele dopo tre decenni.