Donzelli “risponde” a Calenda: il governo è autosufficiente

di Agenzia Nova
1 Aprile 2025 11:53 Aggiornato: 1 Aprile 2025 11:53

«Discutiamo, magari sembra animatamente, ma sui voti in Parlamento non c’è mai patema d’animo». Lo dice il responsabile organizzazione Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, in un’intervista a Quotidiano Nazionale.

Quindi nessun bisogno di aiutini da Azione: «Siamo una maggioranza più che autosufficiente». Reduce da un giro elettorale in Campania, Donzelli butta acqua sulle fiamme alzate dagli scontri quotidiani tra Forza Italia e Lega.

La lite sul piano di riarmo di Ursula von der Leyen sembra più concreta e dura del solito: «In Europa noi apparteniamo a famiglie diverse, con linee differenti. Ma in Italia abbiamo una posizione unica, comune, che è la difesa della sicurezza e dell’interesse nazionale. Il programma del centrodestra è molto chiaro sulla necessità di aumentare le risorse per la difesa. E vorrei far notare che Giorgia Meloni è riuscita a ottenere dei cambiamenti nel piano, a partire dal nome».

Le obiezioni di Salvini sono radicali: «Salvini dice che non verranno tolti soldi alla sanità, alle infrastrutture e noi siamo d’accordo. Lui dice che non devono andare soldati italiani in Ucraina, e anche su questo siamo d’accordo. Per noi se ne può parlare solo quando è raggiunta la pace, e sotto l’ombrello Onu».

La Lega potrebbe porre condizioni sulle regole d’ingaggio: «Valuteremo insieme come maggioranza e come Nazione. In realtà dietro quello che viene raccontato come uno scontro drammatico, c’è il tentativo della sinistra di alzare un polverone per nascondere le sue divisioni. Rispetto a noi, le opposizioni hanno una gestione della politica estera che assomiglia a una caricatura di un collettivo universitario».

Quanto al piano di difesa italiano: «Immaginiamo un piano ampio, che non serva solo a comprare armi, ma a fare investimenti per lo spazio, la cybersicurezza, la difesa dei cavi sottomarini, il pattugliamento dei nostri confini sia marittimi che terrestri. Un piano che sia anche una leva per il rilancio della nostra politica industriale: a comprare italiano non saremo solo noi, ma anche altri Stati».

Se non passa la proposta di Giorgetti di investimenti privati garantiti dall’Europa, sarà difficile finanziare questo piano: «È parte della trattativa che porta avanti Giorgia Meloni. La sinistra invece di tentare di indebolire la premier, cerchi di collaborare sulle grandi questioni come abbiamo fatto noi quando eravamo all’opposizione».

Tra i punti di tensione con la Lega ci sono l’Autonomia e la pace fiscale: «L’Autonomia è una delle riforme principali che il governo varerà entro la fine della legislatura. Quanto alla pace fiscale, vedremo se ci sono le risorse», conclude Donzelli.

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