Cura innovativa per i danni da Covid-19 a polmoni e nervi

di Redazione ETI/ Dr. Jingduan Yang
16 Aprile 2025 17:28 Aggiornato: 16 Aprile 2025 17:28

Le conseguenze a lungo termine del Covid-19 continuano a rappresentare una sfida clinica, in particolare per i pazienti colpiti da complicanze persistenti come noduli polmonari, disturbi neurologici e danni d’organo. In un contesto in cui le terapie disponibili risultano ancora limitate, una nuova frontiera della medicina rigenerativa si profila attraverso la terapia con esosomi. Questa strategia, proposta come trattamento d’avanguardia, potrebbe affrontare efficacemente gli esiti della sindrome post-Covid, con benefici documentati a livello neurologico, cardiovascolare e polmonare.

Il dottor Philip W. Askenase, immunologo della Yale University School of Medicine, ha illustrato in una recente pubblicazione il potenziale delle vescicole extracellulari – in particolare degli esosomi – per intervenire sui principali disturbi del sistema nervoso centrale associati alla sindrome post-virale. Gli esosomi, componenti nanometrici rilasciati dalle cellule, sembrano offrire una risposta terapeutica promettente.

DANNI VASCOLARI E NEUROLOGICI DA COVID-19

Secondo le stime, fino al 30% delle persone contagiate sviluppa il cosiddetto “long Covid”, una condizione caratterizzata da sintomi prolungati che includono affaticamento estremo, difficoltà respiratorie, nebbia cognitiva, perdita dell’olfatto o del gusto, disturbi gastrointestinali. In forme più severe, possono manifestarsi anche sintomi psicotici come paranoia, deliri e, nei casi più gravi, pensieri suicidi. Tali sintomi influenzano in modo sostanziale la qualità della vita.

L’infezione può inoltre compromettere i vasi sanguigni di diversi organi, generando disfunzioni sistemiche. Risonanze magnetiche condotte durante la fase di recupero mostrano alterazioni nell’integrità cerebrale, confermando il legame tra Covid-19 e sintomi neurologici o psichiatrici. Le evidenze più recenti suggeriscono che i danni al sistema nervoso centrale siano dovuti non tanto a una presenza diretta del virus, raramente riscontrato nel liquido cerebrospinale, quanto piuttosto a una risposta immunitaria iperattiva e a processi infiammatori. Tra i meccanismi coinvolti figurano danni vascolari, disturbi della coagulazione, disfunzioni endoteliali e lesioni neuronali.

IL FUNZIONAMENTO DELLA TERAPIA CON ESOSOMI

Gli esosomi sono vescicole microscopiche contenenti proteine, lipidi e materiale genetico. Quando derivano da cellule staminali mesenchimali, mostrano proprietà particolarmente efficaci nel promuovere la riparazione tissutale e la comunicazione intercellulare. Le loro capacità antinfiammatorie e immunomodulanti risultano fondamentali per contrastare l’eccessiva risposta immunitaria tipica del Covid-19, in particolare la cosiddetta “tempesta citochinica”.

Oltre a modulare l’infiammazione, gli esosomi contribuiscono alla rigenerazione dei tessuti danneggiati, al ripristino della funzionalità vascolare e alla riparazione dei danni microvascolari. Questi effetti sono stati osservati in ambiti clinici differenti, tra cui ictus, infarto, lesioni midollari, danni renali, epatici e cerebrali.

Un aspetto distintivo della terapia è la capacità degli esosomi di attraversare la barriera emato-encefalica, raggiungendo direttamente il sistema nervoso centrale. Questo li rende strumenti terapeutici particolarmente efficaci contro patologie neuroinfiammatorie e neurodegenerative, e utili per alleviare i sintomi neuropsichiatrici del long Covid.

Le modalità di somministrazione comprendono l’iniezione endovenosa e l’inalazione tramite aerosol nasale. Quest’ultima permette agli esosomi di agire anche a livello polmonare, riparando i danni causati dall’infezione, inclusi i noduli residui. Alcuni studi indicano che gli esosomi possono anche favorire la ripresa delle funzioni respiratorie e contrastare la soppressione delle difese antivirali attraverso il coinvolgimento dell’attività mitocondriale.

IMPLICAZIONI CLINICHE E PROSPETTIVE FUTURE

Il peso del Covid-19 sulla salute mentale e fisica è ancora tangibile. In questo scenario, la terapia con esosomi rappresenta una prospettiva innovativa in grado di migliorare la qualità della vita, supportare la funzionalità fisica e ridurre l’impatto a lungo termine della malattia.

Sebbene la ricerca clinica si trovi ancora in fase preliminare, le evidenze raccolte finora giustificano un interesse crescente verso questa strategia. Ulteriori studi saranno determinanti per valutarne la sicurezza e l’efficacia su larga scala. Se confermata, l’applicazione terapeutica degli esosomi potrebbe aprire nuove vie non solo per il trattamento del long Covid, ma anche per molte altre condizioni croniche di origine infiammatoria o degenerativa.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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