Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha smentito oggi, con un post pubblicato su X, l’esistenza di un suo presunto «piano per 40 mila soldati in più», criticando la velocità con cui alcune ipotesi vengano trasformate in notizie di carattere politico e polemico. «Ho appena letto un’agenzia che diceva: “Piano di Crosetto per 40 mila soldati in più”. Mi sono detto: si tratterà di omonimia», ha ironizzato il ministro, spiegando poi che la notizia si basa su uno studio dello Stato maggiore della Difesa su diversi scenari futuri, tra cui la possibilità di un minore impegno degli Stati Uniti in Europa nel quadro della Nato.
Crosetto ha sottolineato che ipotizzare scenari strategici è un’attività normale per le strutture tecniche della Difesa, ma che questo non equivale in alcun modo a una decisione politica o a un piano operativo. «Facciamo finta che esista un presunto studio di diversi scenari possibili, fatto dall’organo tecnico della Difesa. Normale che nel giro di poche ore diventi il “piano del Ministro”?», ha scritto il titolare della Difesa, lamentando una «ipertrofia comunicativa» che trasforma velocemente un’ipotesi tecnica in un dato di fatto e in un tema di scontro politico.
Il ministro ha poi ironizzato su una possibile escalation della polemica: «Immagino che domani sarà già dato per acquisito e confermato e che qualcuno inizierà a polemizzare dicendo: dove andranno i 40 mila nuovi soldati che ha già reclutato (ieri) il Ministro Crosetto? Poi passerà qualche altra ora e martedì sarà la volta di un sit-in di protesta o della convocazione di una marcia per dire no ai 40 mila che Crosetto, ha deciso, voluto, reclutato e sta inviando al fronte a combattere i russi».
Nel suo intervento, Crosetto ha ribadito che la consistenza delle Forze Armate italiane è stabilita da una legge e che qualsiasi modifica dovrà passare attraverso il Parlamento. «Non ho problemi a dire, come ho già detto più volte, che quel modello ormai è inadeguato e va cambiato», ha affermato, aggiungendo però che un eventuale aggiornamento della struttura militare dovrà avvenire nell’ambito di «un provvedimento molto più ampio che affronti tutti i temi connessi alla difesa e sicurezza di una nazione».
L’uscita del ministro arriva dopo che i quotidiani La Repubblica e La Stampa avevano riportato la notizia di un piano per aumentare di 40 mila unità il numero dei militari italiani, portandolo a 135 mila nei prossimi 5-8 anni. La notizia era stata ripresa anche da Bloomberg e da autorevoli testate arabe come il giornale saudita Asharq al Awsat. Crosetto ha però chiarito che non esiste alcun piano ufficiale in tal senso e che qualsiasi discussione su un’eventuale riforma delle Forze armate dovrà seguire un iter istituzionale ben definito.