Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato che la proposta di ispirarsi all’articolo 5 della Nato per garantire la sicurezza dell’Ucraina rappresenta lo scenario più efficace e credibile in discussione, pur non escludendo l’opzione della «coalizione dei Volenterosi». In un’intervista a la Repubblica, Crosetto ha osservato che «ora si fa sempre più strada l’ipotesi di Meloni su un meccanismo basato sull’articolo 5. È una delle possibili soluzioni e non è incompatibile con quella dei Volenterosi. Si possono realizzare entrambe». Crosetto ha definito «molto positivo ciò che è accaduto a Washington», dove gli alleati occidentali si sono coordinati su una linea comune a sostegno della sicurezza dell’Ucraina. «Non era un impegno scontato, soprattutto da parte degli Stati Uniti», ha affermato.
Sulla situazione nel Donbass, Crosetto ha ricordato che «i russi hanno un elefante dentro al salotto», riferendosi all’annessione formale di quattro province ucraine nel 2022, «pur non controllandone alcune porzioni». Secondo il ministro, «adesso (Putin) ha capito che non può conquistare tutto il Donbass. È la regione più fortificata… ci vorrebbero anni. Ecco perché sta dicendo: rinuncio alla conquista totale di due delle quattro province, cioè Zaporizhzhia e Kherson, ma datemi il Donbass. Ma vorrebbe dire comunque smentire la modifica della Costituzione».Per Kiev, ha aggiunto, «sarebbe impossibile farlo… quella linea del fronte è la loro linea Maginot, la prima difesa del Paese dall’attacco russo… cedere significherebbe sacrificare la difesa futura». Crosetto ha quindi giudicato plausibile che «i russi si dicono pronti a trattare… Non a caso Lavrov dice: “Non è questione di territori”. Questo ci fa sperare». In merito all’applicazione dell’articolo 5, Crosetto ha chiarito che «è un impegno di sicurezza che si assumerebbero le nazioni. L’idea di Meloni… è che possa essere la Nato, come alleanza difensiva, ad assicurare a un Paese esterno come l’Ucraina la sua protezione. In alternativa, potrebbero impegnarsi a farlo singole nazioni. Si sceglierà il meccanismo migliore. Di certo, con la Nato, si garantirebbe una deterrenza superiore. Con ciò che prevede l’articolo 5, e cioè la difesa aerea, navale e terrestre dell’alleanza». Il ministro ha aggiunto che «l’Ucraina non entrerebbe nella Nato, con tutto ciò che comporta esserne membro. La Nato interverrebbe solo per difendere da un’aggressione».
Crosetto ha poi analizzato gli interessi strategici russi in un eventuale accordo di tregua: «Non ultima quella che in Russia sia ciò che resta di opinione pubblica, sia gli oligarchi ed il mondo produttivo, premono per eliminare le sanzioni e riaprire rapporti. Poi, perché otterrebbe uno spazio politico e di influenza superiore… riacquisendo influenza nel vecchio continente e comprando tempo». Secondo il ministro, «una di queste (condizioni), se i russi accetteranno l’articolo 5, potrebbe essere quella di non avere truppe di altri paesi, per di più europei, in Ucraina». E ha concluso: «Per noi, qualcosa che riprenda l’articolo 5 pare una protezione adeguata. E non permette ai russi di dire: mandate truppe ai confini, state provocando di nuovo». Rispondendo infine a una domanda su un eventuale premio Nobel a Donald Trump nel caso riuscisse a fermare la guerra in Ucraina e Gaza, Crosetto ha affermato: «Se hanno dato il premio a Obama per una pace che non ho neanche capito quale fosse, allora dico: se fermasse la guerra a Gaza e in Ucraina, gli darei anche due Nobel».