Cosa sono i prodotti finali della glicazione avanzata

di Redazione ETI/Shan Lam & JoJo Novaes
31 Marzo 2025 19:23 Aggiornato: 31 Marzo 2025 19:23

I prodotti finali della glicazione avanzata sono composti che accelerano l’invecchiamento e favoriscono lo sviluppo di malattie croniche come diabete, patologie cardiovascolari e disturbi neurodegenerativi. Questi elementi si trovano soprattutto nei cibi cotti ad alte temperature, come quelli arrostiti, grigliati o fritti in oli vegetali.

DANNI A PIÙ ORGANI

I prodotti finali della glicazione avanzata influenzano diversi ormoni, tra cui l’insulina, essenziale per il controllo della glicemia. Studi dimostrano che un accumulo eccessivo di prodotti finali della glicazione avanzata può aumentare la resistenza all’insulina e il rischio di diabete di tipo 2 oltre a danneggiare numerosi distretti: nelle ossa favorisce osteoporosi e artrite, nei reni ostacola l’eliminazione delle tossine, nei muscoli contribuisce alla perdita di massa, mentre nel cervello accelera il deterioramento cognitivo. Anche la pelle ne risente. Infatti, il legame con collagene e fibre elastiche riduce elasticità e idratazione, causando rughe e secchezza.

UNA DIETA RICCA DI ZUCCHERI  AUMENTA LA PRESENZA

L’accumulo dei prodotti finali della glicazione avanzata dipende anche da fattori esterni, come l’esposizione ai raggi ultravioletti e all’inquinamento atmosferico, ma le scelte alimentari giocano un ruolo determinante. Tra i cibi più problematici figurano carne grigliata, salsicce, hot dog e piatti saltati in padella ad alte temperature con oli vegetali e salse contenenti zucchero. Anche snack e bevande zuccherate, favoriscono l’aumento dei prodotti finali della glicazione avanzata a causa dell’elevato contenuto di sciroppi e zuccheri raffinati. Alimenti fritti e dolci ricchi di grassi non naturali, come le ciambelle, sono particolarmente dannosi.

COME LIMITARE I DANNI

Per limitare la formazione dei prodotti finali della glicazione avanzata, è consigliabile privilegiare cotture a bassa temperatura, come bolliture, stufatura e cottura al vapore. Anche ridurre i tempi di cottura aiuta a minimizzare il rischio. Marinare la carne con succo di limone per almeno un’ora prima della cottura è un metodo efficace per ridurne la formazione.

Anche un esercizio fisico regolare stimola il metabolismo e facilita l’espulsione delle scorie. Così come bere molta acqua aiuta a mantenere la pelle idratata e supporta la regolarità intestinale e quindi l’eliminazione dei prodotti finali della glicazione avanzata. Proteggersi dall’inquinamento atmosferico indossando una mascherina riduce lo stress ossidativo e l’infiammazione. Inoltre, l’uso di una protezione solare minerale aiuta a prevenire l’invecchiamento cutaneo indotto dai raggi UV.

RILEVAZIONE DEI LIVELLI DEI PRODOTTI FINALI DELLA GLICAZIONE AVANZATA

Un tempo, la misurazione dei prodotti finali della glicazione avanzata richiedeva esami del sangue, ma oggi sono disponibili dispositivi non invasivi che sfruttano la luce ultravioletta. Alcuni orologi smart permettono persino un monitoraggio continuo. Ma anche un metodo più tradizionale come l’osservazione della pelle è altrettanto efficacie: un colorito spento e un aumento delle rughe possono infatti indicare un accumulo di questi composti nell’organismo.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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