Italia, Libia e Turchia hanno discusso a Istanbul della rotta migratoria dalla Libia attraverso il Mediterraneo, trafficata da migliaia di persone per raggiungere l’Europa. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accolto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro libico Abdulhamid al-Dbeibah per discutere di migrazione e altri temi di possibile cooperazione.
In merito agli ottimi risultati raggiunti con la Turchia, il nostro capo del Governo ha discusso una serie di linee d’azione per «combattere le reti criminali internazionali di trafficanti di esseri umani, migliorare la prevenzione dei movimenti irregolari e sostenere la Libia nella gestione della pressione migratoria». La Meloni ha anche ribadito «l’impegno dell’Italia per la stabilità, l’unità e l’indipendenza della Libia e il sostegno a un processo politico, a guida libica e con la facilitazione delle Nazioni Unite, che conduca ad elezioni». Anche Erdogan ha sottolineato l’importanza della «collaborazione» tra i tre Paesi per affrontare le sfide del bacino mediterraneo, tra cui i flussi migratori irregolari.
Il leader turco ha aggiunto che servono «soluzioni sostenibili a lungo termine» per fermare questi flussi e che è necessaria una coordinazione tra più Paesi per raggiungere questo obiettivo. La Libia infatti, grande esportatore di energia e da tempo divisa tra fazioni rivali orientali e occidentali, è uno dei principali punti di partenza per i migranti che attraversano il Mediterraneo dal Nord Africa.
Membro della Nato, la Turchia sostiene militarmente e politicamente il governo di Tripoli e nel 2020 ha inviato diverse truppe per addestrare e supportare le autorità libiche, firmando poi un accordo di demarcazione marittima, contestato da Egitto e Grecia. Turchia e Italia, alleate nella Nato, mantengono rapporti solidi e hanno intensificato la cooperazione nell’industria della difesa, oltre a promuovere il commercio bilaterale. A marzo, la Leonardo e l’azienda turca Baykar hanno annunciato una collaborazione per la produzione di droni, mentre Ankara è vicina a finalizzare l’acquisto di 40 caccia Eurofighter Typhoon da un consorzio che include l’Italia.