Concluso l’accordo quadro sul commercio Usa-Cina

di Redazione ETI/Dorothy Li
27 Giugno 2025 20:12 Aggiornato: 28 Giugno 2025 6:38

Il regime cinese darà il via libera alle esportazioni di materiali soggetti a controllo verso gli Stati Uniti, in seguito a un accordo quadro sul commercio raggiunto da funzionari cinesi e americani al termine di due giorni di negoziati tenutisi a Londra all’inizio di questo mese. Lo ha annunciato venerdì il ministero del Commercio cinese.
I negoziatori commerciali di Cina e Stati Uniti hanno mantenuto «un dialogo costante», e di recente le due parti hanno «ulteriormente definito i dettagli dell’accordo quadro», ha dichiarato un portavoce del ministero in una nota ufficiale. «La Cina esaminerà e approverà, nel rispetto della normativa, le richieste di esportazione per i materiali controllati che soddisfano i criteri pertinenti» ha aggiunto il portavoce, senza tuttavia specificare quali siano tali criteri.

Gli Stati Uniti «elimineranno una serie di misure restrittive imposte alla Cina», ha proseguito il rappresentante del regime. La dichiarazione è stata rilasciata in risposta a una domanda di un giornalista sull’accelerazione delle esportazioni di terre rare verso gli Stati Uniti, sebbene il comunicato del ministero non abbia fatto esplicito riferimento a questi materiali.

L’annuncio del ministero cinese giunge all’indomani della dichiarazione del presidente statunitense Donald Trump, che ha reso noto che l’accordo commerciale con la Cina è stato firmato il 25 giugno: «Abbiamo appena siglato un accordo con la Cina ieri», ha affermato Trump durante un evento alla Casa Bianca giovedì. Un funzionario della Casa Bianca ha successivamente precisato a The Epoch Times Usa che le due parti hanno raggiunto «un’intesa aggiuntiva per un quadro di attuazione dell’accordo di Ginevra» ma senza fornire ulteriori dettagli.
Lo scorso 11 giugno, Trump aveva dichiarato che la Cina avrebbe fornito terre rare nell’ambito dell’accordo commerciale.

Il 4 aprile, il regime comunista cinese aveva introdotto restrizioni all’esportazione di sette metalli di terre rare di medio e alto peso, in risposta all’aumento dei dazi imposto da Washington alla Cina all’inizio dell’anno.
Nonostante Cina e Stati Uniti abbiano concordato una tregua commerciale di 90 giorni in seguito al vertice tenuti a Ginevra a maggio, non vi sono stati segnali concreti di un allentamento delle restrizioni sulle terre rare. Anzi: Pechino ha ordinato un controllo più rigoroso sull’intera filiera dei minerali strategici. Tali restrizioni hanno causato gravi disagi alle catene di approvvigionamento fondamentali per i produttori di semiconduttori, e quindi le case automobilistiche e le imprese aerospaziali. Alcune case automobilistiche europee hanno dichiarato di aver dovuto sospendere la produzione.

I recenti dati doganali cinesi mostrano che a maggio le esportazioni di terre rare hanno toccato il livello più basso dal 2020: 46 tonnellate di questi materiali sono state esportate verso gli Stati Uniti, con un calo dell’81% rispetto al mese precedente.


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